Giro di fatture false al Tennis club Grado

L’inchiesta della Guardia di finanza riguarda il torneo internazionale femminile del 2011. A processo il presidente Mesce
Il campo di terra rossa di Grado
Il campo di terra rossa di Grado

Fatturazioni sospette e per un ammontare al di sotto del tetto minimo ammissibile (50mila euro) per erogare un contributo. Funziona il protocollo d’intesa siglato tra Camera di commercio di Gorizia e il comando provinciale della Guardia di finanza.

La segnalazione della Cciaa alle fiamme gialle riguarda l’edizione del 2011 del torneo di tennis internazionale femminile organizzato dal Tennis club Grado. Imputato per false fatturazioni è il presidente Cesare Mesce. Nell’ultima udienza di questo procedimento è stata sentita una teste dell’accusa.

L’impianto accusatorio svela che l’importo di 89mila euro richiesti a preventivo dal Tc alla Cciaa era calato al di sotto dei 50mila euro a consuntivo. Dunque sotto la soglia stabilita dalla giunta camerale per erogare un contributo finalizzato a un’efficace promozione del territorio. Al di sotto dei 50mila euro, spiegano alla Cciaa, si è al cospetto di progetti per così dire deboli e perciò non finanziabili. Per raggiungere i 50mila euro il Tc Grado aveva inviato alla Camera di commercio delle fatture che l’ufficio legale aveva subito individuato come sospette. Di qui l’informativa alla Gdf che aveva avviato le indagini sfociate nel processo in corso.

Per esempio la fattura di 8400 rilasciata da una sedicente società Idrogas, con sede in provincia di Monza, per la fornitura di quattro gazebo.

È stato accertato che la società aveva chiuso già nel 2009, che la sede indicata non esiste e che il titolare è un cittadino straniero irreperibile. Altra fattura nel mirino della Gdf è stata quella di duemila euro, compenso per la collaborazione di una ragazza, Alessandra Ciukova, che aveva il compito di accompagnare atlete e giudici di gara da Grado all’aeroporto. Alla ragazza fu assegnato un importo di 400euro, ma a valle la fattura individuata dagli investigatori risultava di duemila euro. Sentita in aula come teste dell’accusa, Ciukova ha raccontato che il direttore sportivo del Tc Grado, Stefano Picech, le aveva fatto firmare una ricevuta in bianco su cui solo successivamente, secondo l’accusa, sarebbe stato specificato l’importo, appunto di duemila euro.

La ragazza ha anche raccontato che il Tc Grado voleva revocarle il compenso perché l’ultimo giorno del torneo si era addormentata e non era riuscita ad accompagnare un giudice all’aeroporto in tempo per la partenza del volo. Sicché il Tc Grado aveva dovuto acquistare un nuovo biglietto minacciando di decurtarle il compenso nella misura dell’importo del biglietto.

Nella prossima udienza verrà sentito il socio del Tc Grado Libero Beltramini, destinatario di un’altra fattura sospetta. Essendo socio del Tc, Beltramini non avrebbe dovuto e potuto ottenere compensi dalla sua società.

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