Girasole gigante e zucche extra-large nel terreno “magico” VIDEO E FOTO

La storia dei girasoli e delle zucche giganti che crescono inspiegabilmente nel giardino di Laura e Oreste Giacovaz a Fogliano Redipuglia che abbiamo raccontato nei giorni scorsi è diventata “virale” scatenando l’interesse del web e della stampa nazionale. Ve lo riproponiamo
FOGLIANO. Dal 2010, a casa Giacovaz, nascono piante insolitamente grandi. Fuori misura. Un fenomeno che si è ripetuto anche quest’anno nel giardino della casetta di Fogliano Redipuglia dove svettano quattro girasoli di cui il più alto raggiunge, senza fatica, i 4 metri di altezza e una pianta di zucca che fa pensare al racconto popolare inglese Jack e il fagiolo magico. La signora Laura ad aprile ha deciso di piantare nel campetto vicino alla sua pianta di girasoli un singolo seme di zucca.
La pianta ha iniziato a crescere in modo rigoglioso e si è arrotolata su se stessa arrivando a occupare sei metri quadri di terreno. Le sette zucche che ora il marito Oreste, con fatica, solleva per mostrarle orgogliosamente sfiorano i cinquanta centimetri di diametro e, nel caso della più grande, i 40 chili di peso. «Non sono nemmeno zucche ornamentali, ma zucche marine, dalla polpa arancione intensa, commestibili dunque» chiosa Laura.
Una sorta di test per la famiglia Giacovaz che ha trovato conferma dell’eccezionalità del proprio giardino: due anni fa, infatti, nello stesso punto era stata piantata una piantina di carciofo che, contro ogni statistica, era riuscita a produrre ben 27 fiori violacei. A volte, comunque, non è nemmeno necessario progettare l’esperimento. Una grande pianta di finocchio selvatico prospera uscendo da un piccolo buco nel cemento appoggiandosi a un muro esterno della casa e, nel centro del giardino, un non ben identificato cespuglio tropicale dai fiori lilla l’anno scorso ha raggiunto l’altezza di un alberello di ulivo che per il momento, in maniera modesta, si trattiene in dimensioni tipiche.
Tutto è cominciato con i girasoli che ogni anno crescono ben oltre i due metri standard per la produzione europea superando anche le misure delle piante americane, decisamente più grandi. Le corolle a fine agosto sono così pesanti che i girasoli di casa Giacovaz si inchinano al sole e non si rialzano più.
Provando a chiarire il mistero innanzitutto c’è da spiegare l’origine dei semi. Anche nel caso dei girasoli Laura ne aveva piantato un seme unico scelto casualmente nella mistura con cui nutre i suoi uccellini. Non una mistura confezionata industrialmente, ma acquistata a peso in un’agraria di Gradisca. Assieme ai semi stessi dei girasoli giganti, però, sono stati piantati da numerosi amici dei Giacovaz e, a riprova di un’eccezionalità che è evidente, non sono mai cresciuti oltre misura.
Quindi deve trattarsi del terreno. «Oppure del pollice verde di Laura» sghignazza Oreste alle cui cure nella coltivazione del giardino, in qualche modo, pare, partecipi anche lui. Una combinazione delle due cose probabilmente.
Ma il terreno nasconde forse qualche segreto? Nella zona, attualmente, passano le linee dell’alta tensione. Interpellando alcuni esperti i Giacovaz hanno avuto conferma però che l’alta tensione quando qualcosa fa è quella di uccidere e prima ancora di non far crescere. Quindi, con buona pace di Mary Shelley e del suo Frankestein, pare non sia da ricercare in qualche scarica a terra il prodigio dei girasoli.

La via Sant’Elia a Fogliano dove Laura, Oreste e il figlio Gianni vivono in una casetta a due piani confina, d’altra parte, con il l’omonimo colle che ha ospitato, fino al 1936, il Cimitero degli Invitti della Terza Armata. Quando i Giacovaz si trasferirono qui e dovettero ristrutturare la casa fin nelle fondamenta si ritrovarono a gestire qualche resto dell’ospedale militare che, durante la prima guerra mondiale, era collocato proprio in questi terreni. Al di sotto della loro proprietà e di quelle circostanti dovevano trovarsi una serie di stanze più fresche, atte alla conservazione di alimenti e materiali più facilmente deperibili. I coniugi raccontano di aver ritrovato, ad esempio, moltissime siringhe durante i lavori.
Resterebbero dunque da chiarire i termini di questa influenza, ma la famiglia Giacovaz pare non curarsene. Proprio come Jack che diede via l’ultima mucca per portare a casa un sacchettino con dei fagioli dentro, sembrano aver fiducia che, con l’aiuto magari di un po’ di magia, l’anno prossimo qualche altra nuova e strana pianta crescerà nel loro giardino.
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