Giovanni, il cassaintegrato: «Porto all’appuntamento chi non riesce a camminare o semplicemente è solo»

In cassa integrazione da un anno, Giovanni Gligora è entrato  nella “famiglia” Sogit. Ora si occupa di trasporti in ambulanza  
Giovanni Gligora ha 39 anni e il suo ruolo è quello di soccorritore volontario
Giovanni Gligora ha 39 anni e il suo ruolo è quello di soccorritore volontario

TRIESTE Giovanni Gligora, 39 anni, è in cassa integrazione da quasi un anno. E piuttosto che rimanere con le mani in mano nei giorni in cui non lavora, ha deciso di mettersi al servizio della lotta alla pandemia come soccorritore volontario del Soccorso dell'Ordine di San Giovanni Italia (Sogit) – Croce di San Giovanni. «Faccio il volontario e mi rendo utile – commenta -. Per poter ricoprire questo ruolo ho partecipato a dei corsi di Sogit. Questo mondo non lo conoscevo, ho capito così quali sono le problematiche del volontariato, un contesto non semplice, in cui c’è bisogno di aiuto e ci sono tante spese da coprire».

Il suo percorso in Sogit è iniziato con il trasporto delle persone dializzate tramite le ambulanze. «Poi sono passato anche al 118 e all’emergenza, trasportando gli stessi pazienti per fare i controlli», aggiunge Gligora. E ora c’è il capitolo vaccinazioni. «Da quando è iniziata la campagna – spiega – vado a prendere a casa gli anziani che non possono camminare o non hanno famigliari e li conduco nei centri vaccinali».

Che cosa emerge da questa esperienza? «Il lato umano delle persone. Inoltre l’ambiente in cui opero – afferma - è bellissimo, mi trovo bene, mi stanno formando, è una situazione molto propositiva. Vorrei lanciare un messaggio a tutti: diventate volontari, fa bene».

Gligora offre il suo tempo sei ore due o tre volte alla settimana. E spesso capita, racconta Maria Elena Giacchetti, coordinatrice del personale Sogit, di aiutare anziani che magari potrebbero raggiungere i punti vaccinali da soli, ma chiedono un supporto perché hanno bisogno di compagnia. «Sono impauriti dall’esperienza del vaccino e quindi noi li accompagniamo – spiega Giacchetti -. Il nostro supporto consiste anche nell’attesa che si vaccinino e poi stiamo loro accanto nella fase post vaccino, dove ovviamente ci sono anche i medici e gli infermieri dell’Azienda sanitaria universitario giuliano isontina (Asugi) e poi li riaccompagniamo a casa». —
 

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