Giorno della Memoria: Trieste ricorda la Shoah. Il rabbino Meloni: “Preoccupa l'antisemitismo nella società”
Dal carcere del Coroneo alla stazione ferroviaria fino alla cerimonia ufficiale alla Risiera di San Sabba, unico lager nazista in Italia: la giornata in diretta
Trieste ricorda la tragedia della Shoah con un ricco programma di appuntamenti in vari luoghi simbolo della città e che ha visto il suo culmine con la cerimonia istituzionale inella Risiera di San Sabba, l’unico lager nazista in Italia con forno crematorio, alla presenza delle autorità civili e religiose. Nella giornata odierna si celebrano due ricorrenze: quella degli 80 anni dall’abbattimento dei cancelli del lager di Auschwitz il 27 gennaio 1945 e dei 25 anni dall’istituzione in Italia del Giorno della Memoria.
Evento Live
In Prefettura la consegna delle medaglie d'onore
La cerimonia solenne in Risiera
Il rabbino di Trieste Meloni: "Preoccupa l'antisemitismo nella società"
Treni della morte: deposta una corona d'alloro in stazione
Partita la marcia silenziosa verso la stazione
Deposta la corona di alloro della Polizia al Carcere del Coroneo
Armando: "Dopo anni non racconto più dei miei genitori sopravvissuti ad Auschwitz nelle scuole"
Ricordo, dunque sono: sei storie per non dimenticare mai l’Olocausto
Comunità islamica di Trieste: "Con Gaza il Giorno della Memoria ha un sapore amaro"
Il 27 gennaio in questo momento storico "ha un sapore amaro. Questa giornata è stata istituita affinché eventi tragici come quelli del fascismo e del nazismo non possano più accadere. Purtroppo non abbiamo raggiunto questi risultati. Ahimè, ci sono tragici eventi. Se guardo a Gaza sono stati commessi crimini orribili". Lo ha affermato il presidente della Comunità islamica di Trieste, Akram Omar, intervenendo a margine della cerimonia per la Giornata della memoria alla Risiera di San Sabba. "A Gaza - ha aggiunto - è stata uccisa l'umanità e questo ci deve far riflettere, farci fare un esame di coscienza. Dio nel Corano - è un versetto rivolto principalmente al popolo di Israele - dice 'chi uccide un'anima è come se avesse ucciso tutta l'umanità, chi salva un'anima è come se avesse salvato tutta l'umanità'. A Gaza sono stati uccisi oltre 50mila civili, significa che l'umanità è stata uccisa oltre 50mila volte e questo ci deve davvero far riflettere tutti quanti cittadini, politici, governanti, dobbiamo fare un esame di coscienza e non girarci dall'altra parte".
Il vescovo di Trieste: "Vigilare sul ritorno dell'antisemitismo"
"Ho parlato di una coscienza inquieta di fronte a tutto quello che sta avvenendo, perché davvero dobbiamo renderci conto come pensieri, parole, sentimenti possono portarci un po' alla volta a diventare complici di un male che vuole sempre di più dilagare e prendere tutti. La sofferenza da ogni parte è un monito per tutti noi ad assumerci la responsabilità. Io penso che dobbiamo essere attenti all'antisemitismo che davvero rischia di ritornare, anche da alcuni episodi che speravamo a Trieste non avvenissero mai, e dall'altra parte anche però lavorare insieme per il dialogo, per il confronto, per la pace, per la giustizia, per trovare via alternative alla guerra". Lo ha detto il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, a margine della cerimonia per la Giornata della memoria alla Risiera di San Sabba. "Stiamo vedendo che la guerra non è la soluzione - ha concluso - la violenza genera altra violenza. Che che Dio ci aiuti tutti".
In Prefettura la consegna delle medaglie d'onore
Nella Prefettura di Trieste è iniziata la cerimonia di consegna delle medaglia d'onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra e ai familiari deceduti. Per il 2025 sono stati insigniti:
- Il Signor Carlo Musizza, nato ad Isola d’Istria il 28.5.1916. Il Signor Musizza è stato internato nel campo di Berlino Stalag III D dall’8.9.1943 al 25.9.1945. La Medaglia è stata consegnata al figlio Mario Musizza.
- Il Signor Mario Musizza, nato ad Isola d’Istria il 4.5.1914. Il Signor Musizza è stato internato a Lublino Stalag 125 dal 16.11.1943 al 1.7.1945. La Medaglia è stata consegnata al nipote Mario Musizza.
- Il Signor Luciano Di Taranto, nato a Verona il 23.08.1927. Il Signor Di Taranto è stato internato a Dachau, Buchenwald e a Malachyt dal 25.9.1944 al 28.8.1945. La Medaglia è stata consegnata alla figlia Francesca Di Taranto.
- Il Signor Antonio Onofrio, nato a Trieste il 24.12.1912. Il Signor Onofrio è stato internato a Riemelfeld ed a Muhldorf dal 3.8.1944 al 29.4.1945. La medaglia è stata consegnata alla coniuge Lida Ban ed alla nipote Cristina Florean.
- Il Signor Mario Sossini, nato a Trieste l’8.12.1920. Il Signor Sossini è stato internato a Dachau, a Buchenwald, a Bad Gander ed a Sheim dal 1.6.1944. La medaglia è stata consegnata alla nipote Cinzia Sossini ed al fratello Giorgio Sossini.
Le medaglie d’onore sono state consegnate dal Prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, dal Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e dall’Assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, in rappresentanza del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Il sindaco Dipiazza: "Memoria è un atto di resistenza contro l'oblio"
"La memoria - ha affermato il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza - non è un semplice esercizio intellettuale; è un atto di resistenza contro l'oblio. In un'epoca in cui il revisionismo storico e la disinformazione sembrano guadagnare terreno, ricordare diventa un dovere civile e morale. Ricordare l'Olocausto non è solo un atto di rispetto verso le vittime di quel periodo, ma anche una chiamata all'azione. È un invito a combattere ogni forma di odio, razzismo e antisemitismo che ancora oggi trovano spazio nelle nostre società. Le lezioni del passato non devono restare confinate nei libri di storia, ma devono guidare le nostre scelte quotidiane. Purtroppo i fatti contingenti ci dimostrano che abbiamo ancora del cammino da fare in questa direzione. Il Giorno della Memoria ci ricorda che il silenzio è complice e che ogni voce può fare la differenza".
La cerimonia solenne in Risiera
Con la deposizione di una corona d'alloro davanti alla lapide in memoria delle vittime è iniziata nel cortile del monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento nazista in Italia, la cerimonia di commemorazione della Giornata della memoria, fulcro delle celebrazioni promosse dal Comune di Trieste in occasione dell'80/o anniversario della liberazione del lager di Auschwitz.
Ad accompagnare la corona, il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e altre autorità locali.
Giornata della Memoria: la cerimonia alla Risiera di TriesteDi lato sono schierati i gonfaloni della città di Trieste e Muggia, decorate rispettivamente con la medaglia d'oro e la medaglia d'argento al valor militare, della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Duino Aurisina e di San Dorligo della Valle. Sono presenti autorità civili e religiose delle diverse confessioni; e ancora i rappresentanti e i labari di vari gruppi ed enti, delle associazioni dei deportati e perseguitati politici antifascisti, dei partigiani, dei volontari della libertà, dei caduti; delle associazioni combattentistiche e d'arma e del comitato internazionale del lager nazista della Risiera di San Sabba.
Alta partecipazione nel cortile interno della Risiera di San Sabba per la cerimonia ufficiale nella Risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di concentramento nazista in Italia. Nel video di Andrea Lasorte uno dei momenti solenni con la deposizione delle corone di alloro:
Fedriga: "La storia non si può piegare a logiche opportunistiche"
Dure anche le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che a margine della cerimonia alla Risiera di San Sabba per il Giorno della Memoria ha puntato il dito contro "chi vuole umiliare la memoria di perseguitati. La presenza delle istituzioni oggi è importante per ribadire che la storia e in particolare quella dell'Olocausto non si può piegare alle logiche di posizionamento opportunistico dell'attuale".
Fedriga sulla Memoria: "La Storia dell'Olocausto non si può piegare alle logiche opportunistiche"Il rabbino di Trieste Meloni: "Preoccupa l'antisemitismo nella società"
"Una giornata importante ma deludente, dopo 80 anni si poteva sperare in una situazione diversa e invece siamo regrediti". Sono le dure parole del rabbino di Trieste, Eliahu Alexander Meloni, pronunciate a margine della cerimonia per il Giornata della Memoria nella Risiera di Trieste, unico lager nazista in Italia. "Nel 2000 quando è stata istituita la Giornata della Memoria tutti speravano che servisse a rafforzare il concetto del "Mai più" - ha detto - ". Invece oggi la situazione è molto preoccupante, soprattutto per il modo di agire dei giovani. C'è un fallimento totale della memoria, tanto che mi chiedo a questo punto se valga la pena continuare con questa Giornata".
Il rabbino di Trieste Meloni: "Giornata della Memoria deludente, preoccupa l'antisemitismo nella società"Aperti i varchi per accedere alla Risiera di San Sabba
Intanto in Valmaura tutto è pronto per la cerimonia che alle 11 inizierà nel cortile interno della Risiera di San Sabba. La capienza massima all’interno del monumento è di 2.200 persone, ma sarà trasmessa in diretta sul canale facebook del Comune di Trieste. L’accesso è consentito dalle 10.30 da via Palatucci con due varchi: uno lato via Valmaura e uno lato via Rio Primario, ciascuno attrezzato con display su cui apparirà il numero di posti ancora disponibili. Vietato portare con sé oggetti contundenti o in vetro, le uniche bandiere consentite sono quelle istituzionali o di associazioni ufficiali con asta in plastica e senza punta. Il monumento riaprirà al pubblico dalle 13.
L'arrivo delle persone alla Risiera di San Sabba (Silvano)La cerimonia alla stazione ferroviaria di Trieste: il video
Nel video di Andrea Lasorte la cerimonia avvenuta nella stazione di Trieste al termine della marcia silenziosa:
Treni della morte, deposta una corona d'alloro alla stazione di TriesteTreni della morte: deposta una corona d'alloro in stazione
Nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, alla stazione ferroviaria di Trieste è stata deposta una corona d’alloro del Comune presso la lapide che ricorda la partenza dei treni della morte dal settembre 1943 al febbraio 1945.
Partita la marcia silenziosa verso la stazione
Alle 9.30 è partita dal carcere la marcia silenziosa verso la Stazione Centrale, a cura dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati).
La marcia silenziosa dal carcere alla stazione (Lasorte)La marcia ha toccato via Coroneo, piazza Oberdan e via Ghega per poi arrivare alla stazione, dove i deportati venivano fatti salire sui convogli diretti ai lager tedeschi.
Giorno della Memoria, a Trieste la marcia silenziosa dal carcere alla stazioneDeposta la corona di alloro della Polizia al Carcere del Coroneo
Alle 9 la giornata è iniziata con il primo appuntamento: la deposizione di una corona d’alloro della Polizia di Stato presso la lapide che ricorda la prigionia di Giovanni Palatucci al Carcere del Coroneo, a cura della Questura di Trieste e dell’associazione nazionale “Giovanni Palatucci” Onlus. Palatucci fu un funzionario e poi il questore reggente di Fiume, medaglia d’oro al valor civile per aver aiutato «migliaia di ebrei e cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione». Fu arrestato dalla Gestapo, passò un periodo di prigionia al carcere del Coroneo di Trieste e morì a Dachau.
Armando: "Dopo anni non racconto più dei miei genitori sopravvissuti ad Auschwitz nelle scuole"
Di andare nelle scuole non ha più voglia. Armando Chaim, 76 anni, è stato per anni un testimone indiretto della Shoah raccontando a studenti, conoscenti e a chiunque gli chiedesse informazioni la storia dei suoi genitori, Zaccaria e Margarita, entrambi sopravvissuti ad Auschwitz. Ora non più. «L’ultima volta sono andato due anni fa, prima di questo maledetto 7 ottobre. Vivere per poter raccontare era la missione dei miei genitori. Raccontare, pur sapendo di non essere creduti».
Ricordo, dunque sono: sei storie per non dimenticare mai l’Olocausto
Le loro voci, spesso un sussurro spezzato dalla commozione, hanno per anni raccontato l’orrore dei campi di concentramento. Loro, i sopravvissuti, quelli che hanno visto con i loro occhi e provato sui loro corpi la brutalità dell’essere umano. Loro che hanno impresso la Shoah nei ricordi e nella pelle con un numero indelebile che cancellava l’identità. Stiamo parlando di Enzo, Emilio, Giuseppe, Dino, Mario, Zaccaria e Margherita. Nello speciale qui sotto attraversiamo il nostro territorio per raccogliere la loro testimonianza attraverso le voci delle mogli, dei figli, dei nipoti e dei parenti:
Il programma: dal Coroneo alla Risiera
Le cerimonie prendono il via alle 9 con la deposizione di una corona d’alloro della Polizia di Stato presso la lapide che ricorda la prigionia di Giovanni Palatucci al Carcere del Coroneo, a cura della Questura di Trieste e dell’associazione nazionale “Giovanni Palatucci” Onlus.
Alle 9.30 partirà dal carcere la marcia silenziosa verso la Stazione Centrale, a cura dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati). La marcia sfilerà lungo via Coroneo, piazza Oberdan e via Ghega per poi arrivare alla stazione, dove i deportati venivano fatti salire sui convogli diretti ai lager tedeschi.
Alle 10 è prevista la deposizione di una corona d’alloro del Comune presso la lapide che ricorda la partenza di questi treni della morte dal settembre 1943 al febbraio 1945.
Alle 11, nel cortile interno della Risiera di San Sabba si terrà la cerimonia commemorativa a cui è prevista anche la presenza del presidente della Regione Massimiliano Fedriga.
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