Giorno del ricordo, Napolitano "Memoria anche in Slovenia e Croazia"
Commemoriazioni in Senato e al Quirinale per le vittime delle Foibe e dell'esodo dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Impegno contro l'oblio e forme di rimozione diplomatica"
Giorgio Napolitano
ROMA.
Giorgio Napolitano ha celebrato al Quirinale il giorno del ricordo per le vittime delle Foibe e dell'esodo dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia esprimendo oltre alla solidarietà ai familiari delle vittime anche l'impegno contro "l'oblio e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato".
La storia degli italiani in Istria, con l'orrore delle foibe e l'esodo forzato rappresenta "un capitolo originale e specifico della cultura e della storia non solo italiana ma europea" che deve essere pienamente accolto anche da Slovenia e Croazia, ha auspicato Napolitano. Il presidente della Repubblica ha espresso anche impegno "per la soluzione dei problemi ancora aperti nel rapporto con le autorità slovene e croate".
"In questi giorni - ha dichiarato il Presidente - ho ricevuto una lettera molto bella da Trieste, a firma dei professori Segatti e Spadaro, e vorrei che la stessa equanimità mostrassero tutti coloro che intervengono con i loro scritti per ricostruire la storia di vicende così dolorose". Quelle dei due professori sono considerazioni "che credo di poter citare e fare mie". Riguardano "il valore dell'occasione che il Giorno del ricordo offre per riflettere anche su 'quale sia stata l'esperienza storica, civile, politica degli italiani della costa orientale dell'Adriaticò".
"Condivido questa sollecitazione - ha proseguito Napolitano - e condivido l'esigenza che un capitolo così specifico della cultura e della storia italiana ed europea, sia non semplicemente riconosciuto ma acquisito come patrimonio comune delle nuove Slovenia e Croazia, che con l'Italia si incontrano oggi in una Unione europea portatrice di rispetto delle diversità e di spirito della convivenza tra etnie, culture e lingue già fecondamente convissute nel passato".
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