Giorno del Ricordo, l’importanza della memoria dell’esodo

Il 10 febbraio la ricorrenza. Il presidente del Consiglio regionale, Franz: «Tragedia delle foibe e delle popolazioni istriane, fiumane dalmate a lungo dimenticata: errore da non ripetere mai più»

Il 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, solennità nazionale istituita con legge nel 2004, che concede anche un riconoscimento ai congiunti degli infoibati, «e che - sottolinea il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Maurizio Franz - chiama ciascuno e tutti a conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime - migliaia - delle foibe sul confine orientale, e a ricordare l’esodo di 350 mila connazionali dalle terre natie dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia».

«Il ricordo di questo dramma - ha proseguito Franz in una nota - a lungo dimenticato e oggi ancora poco conosciuto, deve costituire uno stimolo a coltivare, senza risentimento ma lucidamente, una profonda ed equilibrata conoscenza di un pezzo feroce e barbaro della storia recente, e ciò proprio nel quadro di quella integrazione europea che va ricomprendendo terre che sono state dilaniate dalle complesse vicende del confine orientale».

«Una conoscenza da trasmettere soprattutto ai giovani, alle generazioni che non hanno vissuto la guerra con le sue atrocità e le sue contraddizioni, perchè possano essere motivati nel costruire e coltivare ogni giorno le ragioni della pace, della tolleranza, della convivenza e della solidarietà, capaci di prevenire le derive che possono ricondurre alle tragedie del passato, rifiutando nazionalismi aggressivi e oppressivi».

«Per questo - conclude Franz - ricordare non è mai un atto inutile, e non deve mai diventare retorico, vuotamente rituale, ma essere sempre consapevole e con il valore costruttivo della testimonianza».

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