Giorno del Ricordo ad alta tensione: guerra delle scritte sul Carso

Blitz di Casapound sui luoghi simbolo della comunità slovena a Opicina e Bagnoli, dove sono apparsi due manifesti contro i partigiani titini. Un terzo manifesto, subito rimosso, anche a Muggia. Una sorta di "risposta" alla scritta contro Norma Cossetto, simbolo della tragedia delle foibe, comparsa nella serata di domenica al valico italo-sloveno di Basovizza
In alto la scritta di Casapound, sotto quella contrapposta contro Norma Cossetto
In alto la scritta di Casapound, sotto quella contrapposta contro Norma Cossetto

TRIESTE Si alza il livello della tensione a poche ore dalle celebrazioni del Giorno del Ricordo: sul Carso triestino si è scatenata una vera e propria guerra di scritte e insulti che lascia intendere come a tutt'oggi la memoria della "sciagura nazionale" - così il presidente Mattarella ha definito ieri il dramma delle foibe e dell'esodo - sia tutt'altro che condivisa.

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Nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 febbraio Casapound ha effettuato un blitz sul Carso, attaccando almeno due manifesti contro i partigiani titini, definiti "Infami e assassini", in due luoghi simbolo della comunità slovena. Le due scritte sono apparse infatti sul muro della casa della cultura slovena di Opicina e sulle pareti del teatro Preseren di Bagnoli, a San Dorligo della Valle. Un terzo manifesto è apparso anche alla stazione delle corriere di Muggia, ma è stato subito rimosso dalla polizia di Stato.

Il gesto ha turbato fortemente la comunità carsolina, come ha dichiarato subito il capogruppo della Lista insieme a San Dorligo, Roberto Potocco, che ha espresso "grande sconcerto e forte preoccupazione" per l'accaduto. Il Comune valuterà subito come procedere per la rimozione della scritta.

La scritta apparsa a San Dorligo
La scritta apparsa a San Dorligo

Il blitz segue di poche ore la comparsa di una scritta apparsa nella serata di ieri, 9 febbraio, nei pressi del valico di Basovizza, dove qualcuno ha rivolto, con una bomboletta spray, pesanti insulti nei confronti della giovane infoibata Norma Cossetto, uno dei simboli della tragedia delle foibe, definita "m.... croata".

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