Giorgia ha 4 anni e una malattia sconosciuta, la mamma e il papà: «Aiutateci a salvarla»

Ricoveri e terapie ma la patologia resta un rebus. La piccola è attaccata a un polmone artificiale. Appello per nuovi consulti

TRIESTE. Non c’è tempo da perdere, Giorgia ha al più presto bisogno di una diagnosi e di una cura. Il suo corpicino di bambina di 4 anni, fragile ma allo stesso tempo così forte da resistere, non può continuare a rimanere attaccato a un polmone artificiale per riuscire a sopravvivere. È un appello disperato quello dei genitori della piccola, che da Trieste, dove vivono, si sono recati a Padova.

Giorgia è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’Azienda ospedaliera patavina. «Se qualche specialista può darci una mano ci contatti o contatti direttamente i medici dell’ospedale. Dobbiamo capire cos’ha Giorgia e dobbiamo salvarla». I capelli chiari raccolti in una codina, gli occhi blu, vispi e dolcissimi, il sorriso sempre stampato sulle labbra, anche quando è coperto dai tubicini che la aiutano a respirare.

LA MALATTIA

Quella di Giorgia è un’odissea che comincia tre anni fa. «Non aveva ancora due anni quando all’improvviso le è venuta la febbre alta e le si sono bloccati collo e braccio destro», racconta Francesca Doretto, 27 anni, la mamma, sempre sostenuta dal papà, William Kus, 34 anni di Trieste. «L’abbiamo portata al pronto soccorso, l’hanno curata, e questa semi paresi sembrava passata, finché dopo qualche giorno non ha cominciato a camminare male». Sono seguiti altri ricoveri, ognuno con una diagnosi diversa, puntualmente smentita da ulteriori esami. «Prima si pensava alle convulsioni febbrili, poi a una meningite, poi alla lassità legamentosa, e dopo ancora a una mielite trasversa. Ma in realtà non si trattava di nulla di tutto questo».

Una risonanza magnetica ha da subito rilevato che il midollo spinale di Giorgia era infiammato fino alla base del collo e aveva anche un edema. «Curata con cortisone e immunoglobuline, dopo 10 giorni dalle dimissioni, in seguito ad una febbre alta, l’abbiamo riportata al pronto soccorso perché paralizzata dal collo in giù con momentanea perdita della funzionalità della vescica e dello stomaco. Le hanno fatto sei cicli di plasmaferesi (una dialisi del sangue per pulirlo, ndr), e diverse altre cure ma purtroppo tutto questo non è servito a molto».

Anche se Giorgia aveva iniziato a muovere le braccia e un po’ i piedini, dopo 20 giorni di ricovero a Trieste, le hanno riscontrato un problema respiratorio che ha portato anche scompensi cardiaci. A questo punto è stata trasferita d’urgenza a Padova per eseguire un piccolo intervento al cuore. «Purtroppo nonostante le abbiano somministrato tantissimi tipi di antibiotici l’infiammazione polmonare non vuole passare. Dal 13 settembre è in sedazione profonda. L’hanno dovuta intubare e attaccare al polmone artificiale».

BIMBA FORTISSIMA

La famiglia della piccola sta vivendo un incubo dal quale spera di risvegliarsi al più presto. «Giorgia è una bambina fortissima. Non ha paura di nulla, anche durante le cure chiedeva ai medici cosa le dovessero fare e incuriosita voleva assistere a tutto ciò che facevano. E poi li ringraziava, come ringraziava le infermiere», dicono commossi i genitori della piccola, che vogliono già da ora ringraziare l’équipe dell’ospedale: «A Padova abbiamo trovato persone meravigliose, di un’umanità incredibile. Si prendono cura di Giorgia con un amore unico».

MALATTIA SCONOSCIUTA

Il problema è che in tutti questi mesi nessuno ha ancora capito cos’abbia esattamente la bambina. «Siamo in contatto con un medico di Boston e con un altro di Roma, che a loro volta sono in contatto con l’ospedale. Gli stessi medici ci hanno dato una relazione dettagliata da consegnare a chiunque volesse visionarla e fornire un consulto».

Consulti che però potrebbero richiedere uno sforzo economico della famiglia, che sta già facendo dei sacrifici per restare a Padova, dove ha preso un appartamento in affitto. «Sono spese inaspettate che nostro malgrado ci troviamo ad affrontare, ma saremmo pronti a spendere qualsiasi cifra pur di star vicino alla nostra bambina e vederla guarita».

LA RACCOLTA FONDI

La migliore amica di Francesca intanto ha aperto una raccolta fondi su Facebook, dove fornisce un iban a chiunque volesse aiutare Giorgia e i suoi genitori. «Abbiamo già raccolto quasi 15 mila euro», dice la mamma della piccola, che costantemente aggiorna la pagina Fb dando notizie sulla salute della bimba. «Le persone sui social ci stanno dimostrando affetto e vicinanza, e ci stanno aiutando moltissimo ad andare avanti. Non è facile vedere Giorgia in queste condizioni. Ma so che devo essere forte e lottare con lei, perché ce la sta mettendo tutta per guarire e tornare da noi».

 

Argomenti:malattie

Riproduzione riservata © Il Piccolo