Gioielliera picchiata davanti al figlio. «Mamma aprigli la porta»

I banditi in via Bixio a Monfalcone: l’allarme anti-rapina azionato dalla donna aveva bloccato all’interno i due malavitosi. Il bimbo terrorizzato ha chiesto di farli uscire dopo aver cercato di chiamare il padre al cellulare
Claudia Zarcone, la gioielliera, parla con i poliziotti (foto Bonaventura)
Claudia Zarcone, la gioielliera, parla con i poliziotti (foto Bonaventura)

«Apri la porta, mamma!». Un grido d’angoscia, ma anche di grande coraggio, quello lanciato dal piccolo di soli 8 anni. Voleva difendere la madre, aggredita dai malviventi. L’ha vista prima bloccata alle spalle. Poi è stata la volta dei ceffoni in viso, quando la donna aveva gridato aiuto all’interno del bagno, con la speranza che qualcuno di passaggio la potesse sentire. E quando la donna si è poi rifiutata di aprire la porta automatica di sicurezza al giovane disarmato rimasto ancora all’interno del negozio, con il complice già all’esterno in attesa di darsi alla fuga, è toccato allo strattone a un braccio. Troppa violenza, il bimbo non ce l’ha fatta. E ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola: «Apri, mamma, fallo uscire!». Di coraggio il piccolo ne ha avuto da vendere. Mentre la madre, ormai “braccata” dai malviventi, stava aprendo la seconda cassaforte, il piccolo ha preso il cellulare per chiamare il padre. I due uomini si sono insospettiti. E il bimbo non ha perso tempo, liberandosi immediatamente del telefonino per non farsi scoprire.

Andrea lo ha riconosciuto ieri, nonostante lo stress e l’estrema agitazione, durante le operazioni di verifica delle forze dell’ordine: «Il nostro bambino è proprio bravo, è il nostro angelo!», ha ripetuto, felice che, comunque sia, moglie e figlio sono stati risparmiati dal peggio. La paura è stata un crescendo in quelle rapide sequenze di terrore. Anche quando uno dei rapinatori ha scandito alla donna: «Non fare scherzi e non ti succederà nulla. Altrimenti, potrebbe accadere ben altro...». Il sangue freddo non è mancato neppure a Claudia Zarcone che, nonostante le minacce, le botte, gli strattoni, e quella pistola puntatale contro, ha avuto la forza di ragionare con estrema lucidità, rifiutandosi di far uscire il giovane disarmato rimasto nel negozio, in attesa che nel frattempo giungessero le forze dell’ordine. Claudia, infatti, ha azionato due volte l’allarme anti-rapina, con l’accortezza e la tempistica necessarie per non essere “colta in fallo” dai malviventi. Una volta finito l’incubo, Andrea che nel frattempo è arrivato al negozio, ha eseguito una raffica di telefonate. Il piccolo è stato subito consegnato ai parenti. Messo al sicuro, finalmente. Andrea Petric ha osservato: «La cosa più importante è che mia moglie e mio figlio stanno bene. Di solito, non portiamo mai il bambino in negozio. Oggi (ieri, ndr), all’approssimarsi dell’inizio delle scuole, l’avevamo portato con noi per comperargli quaderni e cancelleria...».

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