Gioielli di famiglia al pegno «Devo pagare l’affitto»
Al primo piano dell’agenzia UniCreit di via Silvio Pellico c’è il Monte dei Pegni. Agli sportelli, martedì scorso c’erano due persone. Attendendo il suo turno una signora anziana rovista nella grande borsa che si è trascina dietro e si volta per cercare comprensione. «Ho l’affitto da pagare, e poi le bollette. Meno male che ho ancora qualche pezzo d’oro di valore. Come si fa sennò?». E’ una dignitosa resa alla crisi, mentre lei raccoglie in una bustina di velluto blu i piccoli tesori, i grandi ricordi, che tra poco consegnerà allo sportello di fronte: una collana con una medaglietta, una spilla. L’impiegato li mette sulla bilancia. Operai, pensionati, imprenditori e stranieri. Al Banco dei Pegni di via Pellico con i gioielli di famiglia in tasca si rivolgono sempre più persone. Nell’unica agenzia di credito su pegno di Trieste si registra un’impennata di clienti nell’ultimo anno del 14 per cento. Un segnale del malessere economico che sta attraversando la città.
Tenendo anche conto della parallela crescita esponenziale di persone che negli ultimi anni hanno venduto dai braccialetti alle collane, dalle medagliette alle capsule dei denti in oro nella miriade di Compro Oro disseminata in città. Quando lo stipendio basta appena a coprire le spese, il pegno è un modo rapido per avere contante, per ottenere un veloce prestito. UniCredit è il gruppo che a livello nazionale conta il maggior numero, 33, di agenzie di credito su pegno.
«Dal nostro punto di osservazione,- spiega Franco Stramezzi, direttore dell’ Area commerciale Credito su Pegno di UniCredit a livello nazionale - posso dire che non abbiamo rilevato un calo del numero di polizze stipulate nel 2012 rispetto all’anno precedente». «Al contrario, - continua - abbiamo registrato un incremento del 14% a Trieste con un aumento del 15% dei volumi». Stramezzi rileva che anche a livello nazionale nei Monte Pegni UniCredit il numero di polizze è cresciuto del 4% e i volumi del 10%. «Per quanto riguarda questi ultimi bisogna rilevare che si tratta di un dato influenzato dall’aumento del valore dell’oro che determina una crescita delle giacenze. I Monte dei Pegni hanno tradizionalmente una clientela determinata che per abitudine fa ricorso a questo tipo di “finanziamento”. «I clienti – riferisce Stramezzi - appartengono a tutte le categorie: pensionati, operai, impiegati, liberi professionisti, commercianti, extracomunitari ovviamente in regola dato che vengono registrati i dati anagrafici». Attualmente nei Monte Pegni è possibile impegnare oro, pietre preziose, argento. In altre agenzie, non in quella triestina, anche le pellicce. «E’ bene sottolineare la valenza sociale del servizio – spiega il referente di UniCretit - che protegge dal rischio di cadere nelle mani degli usurai. Importante poi il fatto che si possono riscattare i beni, tanto è vero che è molto bassa, intorno al 5%, la percentuale di oggetti che va all’asta». Gli altri monili vengono riscattati delle stesse persone che li hanno impegnati. La differenza con i compro oro è proprio questa: al “Monte di pietà” gli oggetti si impegnano in cambio di un prestito con l’obbiettivo di superare rapidamente il momento di difficoltà e di poterli riscattare. La stima per un grammo di oro è di 14 euro. Nei compro oro i gioielli si vendono, definitivamente. E si tenta, contattando l’uno o l’altro, di strappare il prezzo migliore.
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