Gigolò per necessità: da cene galanti a triangoli amorosi

Il triestino Raoul, 39 anni, non trovava più sbocchi nel campo edile e ha puntato tutto sul fisico. «Donne annoiate ma anche vergini»
Il gigolò triestino Raoul
Il gigolò triestino Raoul

Si propongono come compagni per cene o viaggi, come finti fidanzati o amanti, possono diventare all’occasione ospiti speciali di feste private, istruttori sessuali, massaggiatori o semplicemente accompagnatori per andare al cinema, a teatro, a fare shopping o a bere un aperitivo. Molte volte vengono richiesti da ragazze vergini, alle loro prime esperienze. Cresce in tutta Italia, e pure a Trieste, il numero di gigolò, uomini che offrono i propri servizi a pagamento. Vetrina principale? Il Web, dove sono tanti i professionisti dell’amore a pubblicare annunci o a pubblicizzare i propri siti personali, collegati ai social network, dove appare un elenco dettagliato delle attività svolte, le città raggiunte e naturalmente foto accattivanti.

Su uno dei portali più famosi sono 84 i nomi di chi è presente a Trieste o comunque nelle “scorribande lavorative” comprende anche il capoluogo giuliano. L’età in generale va dai 20 ai 50, c’è chi la prende come divertimento, molti per arrotondare, complice la crisi, e c’è chi lo fa anche come occupazione principale. Tra questi un triestino, Raul, 39 anni, tra i primi in Italia ad avere raggiunto un buon successo, intervistato negli anni scorsi da giornali, riviste e da diverse televisioni. È proprio lui a confermare l’aumento di gigolò sulla piazza.

«Ci provano in tanti, tantissimi ultimamente, iniziano spesso per gioco ma la ragione principale è il desiderio di guadagnare – spiega –: molti mi contattano per chiedere consigli o suggerimenti. La concorrenza è tanta, ma si intuisce guardando i vari profili chi in realtà è piuttosto inesperto».

I più timidi o gli uomini che non vogliono esporre il volto on-line, mostrano solo il corpo, in mutande o in costume da bagno, e non mancano fisici appesantiti, pose strampalate o sfondi non proprio azzeccati per uno scatto sexy, ad effetto. I più “navigati” si affidano a fotografi, dopo sedute di palestra e muscoli in bella vista. È la foto del profilo infatti il biglietto da visita fondamentale. Ma quali sono le richieste principali da parte delle clienti? «Ho giocato spesso il ruolo del finto fidanzato o del fino amante per ingelosire un altro uomo – racconta Raoul -; è capitato di prendere parte a triangoli amorosi, giochi a tre, e poi ragazze che volevano perdere la verginità, diciamo non più giovanissime, e anche qualche mamma con figli, un po’ annoiata dalla vita familiare».

«Sono stato all’estero, con signore che volevano un amico per trascorrere una vacanza.

Può succedere poi qualche incontro semplicemente per curiosità, donne che hanno voglia di provare un’esperienza diversa, con una persona che non conoscono e che probabilmente non rivedranno più».

Raul, al pari di molti altri gigolò, lavora in tutta Italia, come mostra anche il suo sito.

«Le richieste sono arrivate finora quasi sempre da altre città, ho girato un po’ tutta la Penisola negli ultimi anni, a Trieste ho incontrato soltanto una persona. Come avviene il contatto? Mi inviano una mail, un messaggio su Facebook o mi telefonano, mi mandano le loro foto e poi fisso l’appuntamento secondo le esigenze della cliente. Il Web è il veicolo principale e negli ultimi tempi, anche grazie a mezzi come i social network, la visibilità è incrementata». Raul ha cominciato nel 2007, dopo avere chiuso una parentesi nel settore dell’edilizia. «Problemi economici impedivano di continuare su quella strada e mi sono trovato senza lavoro – ricorda –: da quel momento ho iniziato a propormi sul Web e poco dopo è diventato il mio impegno principale.

Per il futuro ho alcuni progetti, che non riguardano questo settore, anche se non sono a breve termine. L’importante è inseguire i propri sogni e i propri obiettivi». La “professione-amante” espone nome e foto a tutti, le critiche però non lo spaventano. «Quanto si guadagna con questa attività? «Dai 200 euro per una cena ai 2mila per un week-end di fuoco».

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