Giardini inquinati a Trieste, nuovi prelievi del suolo a Servola
TRIESTE Il caso dei veleni di piazzale Rosmini spinge la Regione a tracciare una precisa road map di intervento. Un programma dettagliato con ulteriori accertamenti ambientali affidato a una task force di esperti dell’Arpa per tentare di scoprire al più presto le cause delle contaminazioni di idrocarburi policiclici aromatici, tra cui il benzopirene, trovati nel giardino le scorsa settimana a livelli di gran lunga superiori ai limiti di legge.
I nuovi campionamenti del suolo sono cominciati proprio ieri a Servola, con le ultime quattro zone di prelievo previste dal Protocollo: la Rsa Casa verde; la parrocchia di San Lorenzo, la scuola Statale Biagio Marin e la sede dell’associazione Amici del presepio. I risultati saranno disponibili «auspicabilmente», precisa una nota della Regione, entro il 20 maggio. In quella data sarà dunque possibile disporre di una lettura completa di tutti i dati con le conseguenti valutazioni.
Ma le analisi dell’Arpa dovranno verificare anche, e soprattutto, eventuali correlazioni con l’inquinamento prodotto dalla Ferriera. A questo proposito il piano di monitoraggio del Protocollo di indagine dell’agenzia ambientale, condiviso con Comune e Azienda sanitaria, indica un preciso cronoprogramma: entro il 15 maggio, qualche giorno in anticipo rispetto a quanto prospettato dall’assessore comunale Umberto Laureni, è prevista la consegna dei risultati delle analisi di due ulteriori zone di monitoraggio già sondate. Si tratta dei prelievi effettuati nella scuola d’infanzia Don Chalvien in via Svevo e nel giardino pubblico di via Giulia. Nell’occasione anche gli approfondimenti analitici concordati con la Provincia e l’Università di Trieste sui campioni già ottenuti finora, anche a Servola, necessari per comprendere la provenienza degli inquinanti.
Quella messa in piedi dalla Regione, insieme a Comune e Arpa, è una vera e propria task force. Il gruppo di lavoro si è costituito ufficialmente ieri per affrontare «in tempi rapidi» tutte le problematiche connesse agli inquinanti cancerogeni rinvenuti, oltre che in piazzale Rosmini, anche nella pineta Miniussi di Servola, seppur in misura inferiore. Il sindaco Roberto Cosolini ha vietato l’accesso alle aree verdi di entrambi i siti con un’ordinanza. Entro una settimana l’équipe di esperti, dati alla mano, dovrà individuare il percorso più idoneo, sia da un punto di vista tecnico che amministrativo, per ripristinare la fruizione delle aiuole intossicate. La Regione stessa, come già aveva annunciato Cosolini, è pronta ad assegnare fondi per consentire eventuali risanamenti. Vere e proprie bonifiche. L’Arpa, infine, si impegna a supportare l’Azienda sanitaria attivando l’Osservatorio Ambiente e Salute per una valutazione «scientificamente avanzata» dei dati disponibili.
La mossa della Regione incassa la parziale soddisfazione del M5S. «Condivido la scelta di istituire una task force - afferma il candidato sindaco Paolo Menis - tuttavia sui due terreni è necessario procedere immediatamente a un intervento di inertizzazione. Si deve provvedere a diffuse analisi a cerchi concentrici delle aree verdi pubbliche onde identificare, anche secondo l’analisi dei venti dominanti, la possibile fonte dell’inquinamento, la cui attribuzione ai riporti di terra fatti dal Governo alleato pare priva di riscontri oggettivi».
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