Giapponesi nel business energetico

Il colosso nipponico Marubeni costruirà la centrale termoelettrica di Fianona 3 e vuole investire nel rigassificatore di Veglia
Sullo sfondo la centrale di Fianona. La struttura sarà realizzata dalla Marubeni
Sullo sfondo la centrale di Fianona. La struttura sarà realizzata dalla Marubeni

La Croazia diventa sempre più un’area strategica per quanto concerne il settore energetico di tutti i Balcani occidentali con implicazioni che possono diventare interessanti anche per l’Europa centrale. Dopo il grande interesse dei russi per l’acquisizione della società petrolifera Ina e la scoperta di giacimenti di greggio e gas nel fondale marino dell’Adriatico ecco che sulla regione si affaccia un colosso giapponese. Si tratta della Marubeni che si è aggiudicata la realizzazione della nuova centrale termoelettrica di Fianona, già ribattezzata Fianona 3, per conto della Hep, la società che gestisce l’elettricità in Croazia. Si tratta di un affare che va dagli 800 milioni al miliardi di euro.

La società nipponica ha avuto il sopravvento anche sull’italiana Edison che era interessata all’opera. Il costo della realizzazione sarà definito nei prossimi mesi con il governo croato e entro il primo trimestre del 2015 ci dovrebbe essere la firma del contratto. Se il dialogo con la Marubeni non dovesse andare a buon fine, Zagabria discuterà dell’affare con il consorzio Abeinsa e la Daewoo, rispettivamente secondo e terzo classificato nella gara bandita dall’esecutivo croato. Nel quadro delle trattative rientrano anche le due principali banche d’affari del Giappone , ossia la Japan Finance Corporation con il suo dipartimento internazionale (Jbic) e la Banca di sviluppo del Giappone entrambe di proprietà dello Stato.

«La Croazia produce solo l’80% del proprio fabbisogno energetico - ha spiegato il presidente della Marubeni Europower con sede a Londra, Hirochi Tachigami allo Jutarnji List di Zagabria - ha aderito all’Unione europea e si collegherà con i principali sistemi energetici comunitari e noi stiamo cercando opportunità di costruire centrali elettriche stabili anche se presi singolarmente non sarebbero molto convenienti». Ma il colosso giapponese non si ferma a Fianona 3. «Siamo interessati - ha confermato Tachigami - a investire anche nella realizzazione del rigassificatore sull’isola di Veglia». Per quel che riguarda Fianona 3, la nuova centrale a regime sarà in grado di produrre 500 megawatt all’ora, per realizzarla sarà costituita una joint-venture e l’unità dovrebbe essere completata entro il 2019. Il principale fornitore di opere e di attrezzature alla Marubeni sarà la francese Alstom che sui stabilimenti in Crozia e più precisamente a Karlovac. «Gli investitori giapponesi vedono la Croazia come una destinazione sicura dei propri investimenti soprattutto dopo la sua adesione all’Unione europea», ha commentato il direttore della Hep, Tomislav Šeri„.

La Marubeni nell’ultimo esercizio finanziario ha prodotto un fatturato pari a 68,5 miliardi di dollari con 2,07 miliardi di profitto. Le entrate della Marubeni sono leggermente maggiori all’intero Pil della Croazia e nel 2013 sono state di 57,5 miliardi di dollari. La società nipponica è in cerca di nuove opportunità di investimento nei rigassificatori. Ne possiedono già in Qatar, Guinea equatoriale e Perù e ne sta costruiendo uno a Papua Nuova Guinea. Anche la Croazia ricade ora nel loro business.

Lo scorso anno si sono concentrati anche sulla costruzioni di navi metaniere e dal settore si aspettano una crescita annua del 3-4 per cento. Ma la società nipponica è anche tristemente nota per essere un’abile corrutrice di politici. In Indonesia è stata condannata per aver corrotto alcuni parlamentari di alto rango e il direttore della società energetica indonesiana per ottenere una commessa da 118 milioni di dollari. In tribunale si è dichiarata colpevole e pagherà una multa di 88 milioni di dollari. Nel 2012 inoltre ha pagato una penale di 54,6 milioni di dollari per aver tentato di corrompere politici nigeriani per la costruzione di un rigassificatore sull’isola di Bonney.
 

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