Giallo sui premi ai dipendenti di Palazzo

I bonus, attesi in busta paga a marzo, non verranno erogati nemmeno in aprile. Finardi: «Questioni tecniche»
La busta paga di un dipendente pubblico
La busta paga di un dipendente pubblico

Il saldo 2011 c’è, il 2012 pure, ma il premiale 2013 (circa 2,8 milioni) risulta “desaparecido”. A rigor di accordo Regione-sindacati (per complessivi 6 milioni di arretrati dal 2011 al 2013), avrebbe dovuto essere erogato a marzo. E invece non comparirà nemmeno nella busta paga di aprile. I dipendenti regionali, parola del direttore generale della Regione Roberto Finardi, dovranno attendere fino a maggio. Una beffa, dopo la complessa trattativa che ha riguardato anche l’indennità di mensa e alcune nuove regole a Palazzo, dovuta solo a «questioni tecniche».

Gli ulteriori due mesi di attesa per ottenere quanto riconosciuto sulla parte integrativa del contratto dipendono dal rinnovo dell’Organismo indipendente di valutazione. «Venerdì prossimo -fa sapere Finardi - ci sarà un incontro con i dirigenti che hanno chiesto una revisione delle valutazioni fatte sui loro risultati. Solo dopo questo passaggio potremo erogare i premi del 2013 a tutti i dipendenti in attesa».

Premi ai regionali, arrivano gli arretrati
A Palazzo si chiude la "guerra" del buono pasto

L’Oiv è l’organismo previsto dalla Lr 16/2010 che «garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell'utilizzo dei premi incentivanti, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità». Lo scorso dicembre la giunta lo ha ricostituito, indicando alla presidenza Marta Barbieri e come membri Attilio De Iulio e Chiara Pollina. Il cambio della guardia ha finito con l’allungare le procedure, ma Finardi assicura che, dopo le erogazioni del 2011 e del 2012, il prossimo mese sarà quello della definitiva copertura di quanto l’amministrazione deve ai lavoratori. «Non mancherà nemmeno l’impegno a chiudere in tempi brevi anche l’annata 2014», assicura il direttore generale.

Garanzie che convincono qualcuno, ma non tutti. Se infatti Massimo Bevilacqua, segretario regionale della Funzione pubblica della Cisl, accetta le motivazioni tecniche del ritardo, la Cisal Fialp scrive una lettera aperta a Finardi. Nel testo si dà atto che a marzo la Regione ha erogato quanto spettante sulle annualità 2011 e 2012, ma ricorda anche che in un incontro con le organizzazione sindacali, Finardi, «comunicato che il rinnovato Oiv aveva concluso il suo lavoro, aveva assicurato che, sebbene ci fosse ancora qualche posizione da definire in breve termine, sarebbe stata conclusa l’attività di rendicontazione delle valutazioni con erogazione degli importi dovuti ai dipendenti dell’area non dirigenziale per l’anno 2013».

Premi ai “regionali” da 1.586 a 2.074 euro

E invece, a metà aprile, «si rileva che nell’applicativo dell’area valutazione non risulta ancora caricata la consuntivazione dei parametri riferiti agli obiettivi collettivi di servizio e di direzione». Premessa cui segue una considerazione velenosa: «Evidentemente l’urgenza nella stipula dell’accordo era dettata solo dalla necessità per la giunta di modificare la forma di riconoscimento del pasto ai dipendenti regionali e non quella di recuperare l’arretrato nella corresponsione di un dovuto per una prestazione che i lavoratori hanno già reso». Di qui la richiesta della Cisal alla Regione «di dare adeguata notizia sui tempi nei quali intende ottemperare agli accordi contrattuali per l’erogazione del premiale 2013».

Richiesta che è anche del forzista Rodolfo Ziberna, che interroga la giunta Serracchiani «al fine di sollecitare il saldo delle premialità ai dipendenti regionali, anelli deboli della catena sui quali l’esecutivo si sta accanendo nel goffo e populista tentativo di accaparrarsi le simpatie di chi critica il pubblico impiego, cercando di fare cassa e ottenere risparmi non già con tagli agli uffici di segreteria della presidente ma sui buoni pasti e sui premi».

Ziberna non dimentica di rilevare che «gli importi sono stati già accantonati nella finanziaria 2014, approvata nel dicembre 2013, ma la loro erogazione è stata oggetto di una ulteriore battaglia sindacale visto che giunta e direttore generale li hanno legati inscindibilmente all’accettazione dei buoni pasto cartacei erogati già a partire da gennaio 2015».
 

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