Giallo o arancione: le ore decisive. Numeri pessimi e regione in bilico

Oggi l’analisi degli esperti, domani il verdetto di Roma. Fedriga critica l’impianto:  «L’attesa crea tensione sociale». Riccardi: «Pronti per i vaccini». Ieri 812 positivi
Torino, 10-11-2020 foto Alberto Giachino; EMERGENZA CORONAVIRUS, AREA ISOLAMENTO COVID-19 OSPEDALE MARTINI, COVID HOSPITAL, TERAPIA INTENSIVA
Torino, 10-11-2020 foto Alberto Giachino; EMERGENZA CORONAVIRUS, AREA ISOLAMENTO COVID-19 OSPEDALE MARTINI, COVID HOSPITAL, TERAPIA INTENSIVA

TRIESTE Oggi (giovedì 3 dicembre) l’approfondimento degli esperti romani, domani l’ordinanza del ministero della Salute Roberto Speranza, domenica l’entrata in vigore delle nuove regole.

Regole che, per il Friuli Venezia Giulia, potrebbero essere le stesse delle ultime tre settimane oppure diventare meno restrittive, con la riapertura di bar e ristoranti e gli spostamenti liberi tra comuni. A sentire fonti governative, il quadro è di incertezza tra la conferma della regione in zona arancione e il ritorno in giallo. Se infatti i numeri della scorsa settimana, con il consistente scorporo dei contagi causa intoppo nella trasmissione dati dai laboratori privati, descrivevano una curva in discesa, il trend degli ultimi giorni, soprattutto per il carico sugli ospedali, non suggerisce la strada dell’allentamento delle misure anti-Covid.



Il bollettino di giornata del vicepresidente
Riccardo Riccardi
informa di 812 nuovi positivi su 7.820 tamponi, 26 decessi (cinque in provincia di Gorizia, due a Trieste) e ulteriori 11 ospedalizzati nel saldo tra il -4 delle terapie intensive (da 62 a 58) e il +15 dei reparti a media e bassa intensità (da 637 a 652). A preoccupare è anche la ripresa di velocità del virus: se i 4.502 casi tra il 23 e il 29 novembre (il dato è stato riportato dalla Regione nel punto stampa di lunedì) si traducono in una media giornaliera di 643, da lunedì la media è salita a 707. Impossibile invece un confronto con la scorsa settimana sui tamponi (la Regione non ha precisato i pregressi comparsi nei bollettini quotidiani).



In attesa di capire se varranno le aperture ministeriali in direzione giallo di alcuni giorni fa o se peserà il ritardo con cui il Fvg insegue altri territori con il picco alle spalle, il governatore
Massimiliano Fedriga
critica l’impostazione romana: «Aspettare un mese il successivo Dpcm rischia di creare un’enorme tensione sociale in relazione a quelle attività economiche cui si chiedono enormi sacrifici e per le quali sollecitiamo ristori consistenti, non ristori simbolo».

In particolare, nel merito di una stagione invernale che inizierà non poco in ritardo, la sollecitazione è a «fare sintesi tra l’esigenza fondamentale della salute e il garantire alle persone di poter portare a casa lo stipendio». Il governatore, detto che la riapertura delle scuole andrebbe prevista a gennaio «perché non possiamo permetterci che i nostri ragazzi tornino in classe e dopo poche settimane restino di nuovo a casa», chiede anche una «programmazione seria sul vaccino» e fa sapere di avere chiesto al commissario Arcuri informazioni precise su quantità delle dosi e tempi dell’operazione. «Stiamo collaborando con il governo – aggiunge il vice Riccardi – nell'individuare i siti, dai 5 ai 7, dove realizzare le vaccinazioni, sulla base delle disposizioni commissariali».



Tornando all’evoluzione della pandemia, gli attualmente positivi ammontano a 15.095 (+248), i totalmente guariti, ancora in aumento, a 16.214 (+538), i clinicamente guariti a 402 (+23), gli isolamenti a 13.983 (+214). Il totale delle infezioni è salito a 32.198, di cui 14.203 in provincia di Udine (+328), 7.542 a Trieste (+109), 6.120 a Pordenone (+221), 3.947 a Gorizia (+144) e 386 di residenti fuori regione (+10).

Tra i casi sulle 24 ore, i 90 positivi tra anziani (71) e operatori (19) nelle case di riposo e, nel Ssr, i contagi di un tecnico di laboratorio, due infermieri, un amministrativo, un medico, un operatore professionale, un operatore tecnico, un Oss in Asugi e di due amministrativi, un ingegnere e un tecnico al Burlo. Le vittime di Trieste sono una donna di 99 anni, deceduta in Rsa, e un uomo di 92, deceduto in ospedale. In provincia di Gorizia sono morte quattro donne del capoluogo (di 95, 90 e 83 anni in ospedale, di 85 anni in Rsa) e un uomo di Villesse di 81 anni in ospedale. In Friuli, a San Giorgio di Nogaro, Udine, Torviscosa, Tarcento, Pasian di Prato, Spilimbergo, Pordenone, San Vito al Tagliamento, Talmassons, Terzo d’Aquileia, Pagnacco e Palmanova, si piangono undici uomini tra i 65 e i 92 anni e otto donne tra i 72 e gli 87 anni. Da marzo sono morte in Fvg con diagnosi Covid 889 persone: 311 a Trieste, 345 a Udine, 187 a Pordenone e 46 a Gorizia. —


 

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