Giallo nella notte in via Aquileia con un ferito trovato per terra
MONFALCONE Ha i contorni del giallo l’incidente stradale avvenuto la notte tra venerdì e ieri alla periferia di Monfalcone. L’unico dato certo: un 51enne è finito al San Polo con contusioni in più punti del corpo. La prognosi è di 15 giorni. Il resto, invece, tutto da ricostruire.
In un primo momento, infatti, a causa anche del drammatico soccorso prestato all’uomo – letteralmente raccolto per strada, sotto un diluvio torrenziale, da tre giovani –, si è parlato di un’auto pirata. Con tanto di appello sui social affinché eventuali testimoni venissero allo scoperto, fornendo indizi utili al caso. Invece i poliziotti stanno ora indagando sull’«ipotesi di un sinistro» che ha coinvolto il conducente (identificato) di una Hyundai, un quarantenne monfalconese. Nessun pirata, dunque. Un incidente con cause e dinamiche però ancora tutte da chiarire, per stabilire effettivamente se si sia trattato di un impatto di striscio o di un vero e proprio investimento, come il ritrovamento dell’uomo ha fatto inizialmente supporre.
La cronaca, dunque. È da un quarto d’ora scoccata l’1 quando una Lancia rossa con a bordo tre giovani reduci dalla Sagra delle Raze e una puntata al McDonald’s sta percorrendo via Aquileia. C’è un tempo da lupi, piove. La macchina inchioda di colpo. Il conducente e la passeggera, Jasmine Iacomisso, vedono qualcosa a terra. «Pensavamo a un animale – spiega la ragazza –, invece era un uomo in mezzo alla strada, semicosciente. Stava disteso su una pozzanghera, fradicio». Il guidatore accosta. Quattro frecce. Jasmine scende a proteggere con l’ombrello l’uomo, F.V. (le iniziali fornite poi dalla Polizia), in attesa del 118, allertato. Il suo ragazzo, Fabio Filli di Cormons, col cellulare fa luce e dà indicazioni alle poche auto in transito per evitare siano tutti travolti.
La visibilità non è il massimo. «L’uomo era in stato altamente confusionale – prosegue Jasmine –, ma ci ha detto che una grande macchina bianca l’aveva preso. Era a 5 metri dalle strisce, al civico 67. Non muoveva la gamba sinistra e non si spostava». «Sono rimasta scioccata – ammette –. Non che ci fosse sangue, mi ha impressionato l’idea che potesse esser stato investito da qualcuno e che questi l’avesse lasciato lì, zuppo e tremante». Così, a distanza di mezz’ora, con F.V. ormai caricato in ambulanza e diretto al Pronto soccorso, sui social scrive l’appello e la storia.
I ragazzi della Lancia, freschi di matura all’Agrario, non sono gli unici a fermarsi. C’è anche una Panda, con altri giovani, a dare man forte. Ed è a tutti loro che il dirigente del Commissariato Stefano Simonelli si rivolge affinché si rechino in via Foscolo per riferire quanto visto, così da tracciare contorni definiti alla vicenda. Che ha un altro protagonista, il conducente della Hyundai, G. F. le sue iniziali. Il quarantenne, stando alla Polizia, si è subito fatto vivo con gli agenti, recandosi pure all’ospedale. Avrebbe ammesso d’aver “toccato” con l’auto l’uomo, ma in via Terenziana. E comunque sarebbe stato un contatto di striscio, a una velocità non sostenuta e dovuto, sempre stando alla sua versione, al fatto che la vittima procedeva in mezzo alla via, non sul marciapiede. E si sarebbe fermato.
Un primo mistero, dunque, come mai i ragazzi abbiano invece trovato F.V. accasciato in via Aquileia, peraltro a distanza dall’incrocio di svolta. Il secondo riguarda il racconto della vittima, che davanti agli agenti diverge da quello reso ai suoi “angeli” soccorritori, i tre ragazzi che l’hanno sottratto a una fine peggiore, dato che spesso di notte, nel tratto, i guidatori tendono a pigiare l’acceleratore. Insomma, un giallo. –
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