Giallo al parco del Castello di Gorizia: bomba a mano lasciata su una panchina

L’ordigno da 70 millimetri della Grande Guerra fa scattare l’allarme. È stato fatta brillare, indagini su chi l’abbia portato

GORIZIA Era lì. Abbandonato da chissà chi su una panchina dislocata sul colle del Castello, in via Giustiniani. All’apparenza pareva essere null’altro che un pezzo di ferro arrugginito, inoffensivo, totalmente innocuo. In realtà, si trattava di un ordigno (un mortaio da 70 millimetri) risalente, verosimilmente, alla Prima guerra mondiale.

Ma perché era stato lasciato sopra una panchina? E da chi? Intorno a queste domande si alimenta un piccolo giallo tipicamente estivo. Perché è chiaro che quel residuato bellico deve essere stato rinvenuto originariamente da qualche altra parte (in una proprietà privata, ad esempio) e abbandonato in quella posizione di passaggio affinché venisse ritrovato, messo in sicurezza e fatto brillare.

L’allarme è scattato domenica sera, quando un passante ha notato quell’insolita (e pericolosa) presenza su una panchina. Prima, è stato allertato il personale del castello, quindi la Polizia locale. Sul posto sono, così, intervenuti immediatamente i vigili urbani che hanno provveduto a isolare l’area con l’utilizzo del fettucciato bianco e rosso, tenendo lontano curiosi, passanti e turisti. A quel punto, la palla è passata ai carabinieri che hanno effettuato tutti i rilievi del caso. Anomalo, dicevamo, il ritrovamento. Difficile, quasi impossibile che la bomba provenisse dal vicino cantiere per la realizzazione dell’ascensore per il Castello. Più probabile, invece, che qualcuno l’abbia trovata magari mentre effettuava degli scavi in una sua proprietà. E per non avere fastidi e disagi, ha preferito lasciarla altrove, in un’area pubblica, in maniera da non avere a che fare con forze dell’ordine, artificieri, quant’altro. Questa è l’ipotesi che appare più probabile ma che non trova ancora conferme ufficiali da parte delle forze dell’ordine: né dai vigili urbani, né dai carabinieri, nè dagli agenti della polizia di stato.

La descrizione parla di un ordigno da mortaio, inesploso, di piccole dimensioni, da 70 millimetri, quasi certamente risalente alla Grande guerra. Dopo aver effettuato gli approfondimenti del caso in loco, i carabinieri hanno chiesto, a loro volta, l’intervento della Polizia di Stato che, domenica scorsa, aveva a disposizione il proprio Nucleo artificieri “di stanza”, normalmente, all’aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari. Ed è così che è intervenuta una pattuglia specializzata in residuati bellici. «Da quello che è emerso, si trattava - spiega la Questura di Gorizia - di una specie di bomba a mano della Prima guerra mondiale, di produzione italiana, con mortaio. I colleghi del Nucleo artificieri della Polizia di Stato dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari hanno provveduto a spostare in totale sicurezza l’ordigno, per poi farlo brillare fuori Gorizia, in un’area dedicata a questi scopi». Ma le indagini per capire chi l’ha lasciato lì proseguono. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo