Giada Blasig, la triestina disoccupata che vuole salvare i libri dal macero

Il personaggio: da “Ballarò” omaggio all’amministratrice della pagina Facebook per la Fenice «Non mi aspettavo questa visibilità. E i volumi che mi interessavano sono finiti»

«Fantastico. Anche se è durata poco è stata un’enorme soddisfazione». Giada Blasig, l’amministratrice assieme a Luca Marsi della pagina Facebook “I libri della Fenice non possono finire al macero” (oltre 7mila e 500 adesioni), non nasconde la gioia per la celebrità che gli è piovuta addosso in prima serata grazie a Ballarò. «Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti» diceva Andy Warhol. E Giada una manciata di secondi li ha “bruciati” con i libri della Fenice. Un’idea nata dopo aver letto un articolo sul Piccolo sul rischio che correvano 80mila volumi. «Sono un’appassionata di libri fin da piccola. Sono un’assidua lettrice, ma mi piace anche il libro in sé, come oggetto» racconta. E ci scherza sopra. «Ahahah, ’deso me riverà i narcos che pensa che ghe meto dentro chissà cossa», scrive in triestino sul suo profilo Facebook. La dedica di Raitre dura in tutto 38 secondi durante i quali si sono visti il volto sorridente di Giada e i locali di Galleria Fenice con alcune lettori intenti a scegliere i libri. «Dedichiamo questa puntata a Giada Blasig, ragazza di 25 anni che abita a Trieste - legge Giovanni Floris -. Pochi giorni fa crea su Facebook un gruppo per salvare dal macero ottantamila libri della Fenice, una storica libreria della città andata fallita. L’iniziativa ha un successo immediato: più di settemila persone aderiscono al suo appello, tanto che al curatore fallimentare, a cui spetta il compito di vendere i libri, arrivano centinaia di richieste di acquisto. “Ad oggi 200 persone sono andate alla Fenice per salvare quei libri – ci ha detto Giada – e altri ancora ne arriveranno. Purtroppo ho visto che i titoli che volevo io sono stati già presi”».

Ironia della sorte. Lei, salvatrice e divoratrice di libri («Quando facevo la pendolare per studio ne leggevo uno alla settimana, adesso un ventina all’anno»), si è dimenticata di se stessa. «Se vi può consolare io ero talmente presa dall'amministrare la pagina che non mi è venuto in mente di prendere un appuntamento quindi quello che volevo è già finito», scrive ai tanti che non sono riusciti ad avere udienza dal curatore fallimentare Giancarlo Crevatin. «Non mi aspettavo tutta questa visibilità. Non era prevista. Voglio ringraziare Luca che, dopo che ho creato la pagina, si è offerto di darmi una mano. Mi ha aiutato molto soprattutto nei rapporti con la stampa» dice lei che è disoccupata in cerca di lavoro fino a ieri: «Oggi inizio un contratto a termine con la Swg». Le hanno scritto in tanti negli ultimi giorni tra cui la scrittrice Susanna Tamaro. Tra i ringraziamenti di ieri anche quelli della giornalista e scrittrice Francesca Longo: «Brava! Mi hai permesso di salvare almeno i miei libri. Ti aspetto sabato in piazzetta Belvedere dalle 14 e 30 alle 19, dove regalo le 700 copie che ho comprato».

Lei, intanto, continua a dare assistenza ai tanti che vogliono salvare i libri della Fenice. Un personaggio perfetto che sembra uscito dal romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, edito in Italia anche con il titolo “Gli anni della fenice” (a proposito di coincidenze). Da lettrice Giada è impegnata con un testo sacrilego: “Vaticanum. Il manoscritto esoterico” di Josè Rodrigues dos Santos. «Una serie di delitti all’interno della Biblioteca vaticana attorno alle falsificazioni della Bibbia. Avvincente», racconta. Ma non ditelo al vescovo. Del resto non fa mistero su Facebook del suo orientamento politico: “magnapreti”.

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