Già sette avvicendamenti nella squadra municipale

«Questo cambio di giunta non è voluto. Avrei preferito non fare più cambi fino alla fine». Il coach Roberto Cosolini non è felice di dovere affrontare il settimo avvicendamento della sua giunta in...

«Questo cambio di giunta non è voluto. Avrei preferito non fare più cambi fino alla fine». Il coach Roberto Cosolini non è felice di dovere affrontare il settimo avvicendamento della sua giunta in poco più di tre anni. Il quarto per quanto riguarda la Cultura, l’assessorato più terremotato della giunta Cosolini. Squadra vincente non si cambia, si dice. Squadra che cambia probabilmente... Su dieci assessori sono ruotati in sette. «Una giunta dalla porta girevole» come ha già titolato il Piccolo. Dalla nomina del 10 giugno 2011 è rimasto fisso solo in quintetto-base: Fabiana Martini (vicesindaco), Umberto Laureni (Ambiente), Laura Famulari (Politiche sociali), Elena Marchigiani (Urbanistica e Traffico), Antonella Grim (Educazione).

Il primo avvicendamento arriva 8 mesi dopo il parto della prima giunta di centrosinistra. A sorpresa il 13 marzo 201 si dimette l’assessore alla Cultura Andrea Mariani (morto poi improvvisamente un anno dopo). Era una delle novità assolute della giunta Cosolini arrivando a Palazzo Gopcevich dopo 10 anni di presidente della Comunità ebraica di Trieste. Il 15 marzo il sindaco nomina nuovo assessore Andrea Dapretto, presidente dell’Ordine degli architetti, e gli affida la delega dei Lavori pubblici tenendo per sé la Cultura (lo affiancherà per anno come consulente Franco Miracco).

L’11 febbraio del 2013 arrivano le dimissioni del sempre più annoiato Maurizio Consoli, l’avvocato superstar scelto per far quadrare il Bilancio: tre giorni più tardi Cosolini rimedia con la nomina del giovane commercialista Matteo Montesano. Il 24 marzo 2013 va in scena il maxi-rimpasto per dare una scossa all’azione amministrativa. Escono Emiliano Edera (che riesce a farsi eleggere in Regione), Elena Pellaschiar e Fabio Omero. Entrano l’ex questore di Livorno e capo della Digos di Trieste Bruno D’Agostino (Personale e Sport), l’imprenditore della minoranza slovena Edi Kraus (SvIluppo economico) e il consulente Franco Miracco (Cultura), già portavoce per 12 anni del forzista Giancarlo Galan. Il nuovo assetto di squadra dura poco. Nel luglio 2013 si dimette a sorpresa Bruno D’Agostino (questioni familiari). Il 16 settembre Cosolini nomina assessore Roberto Treu, sindacalista della Cgil, che prende la delega del Personale, mentre sindaco tiene per sé lo Sport. e ora le dimissioni annunciate di Miracco. Il settimo fortait in soli tre anni. (fa.do.)

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