Gentile, Piscopo e Picariello aghi della bilancia in aula a Gorizia
GORIZIA Ci sono i fedelissimi, quelli di cui ti puoi fidare e che non ti metteranno mai in difficoltà. Ci sono poi i fedeli senza il superlativo che, comunque, qualche volta si sono distinti pur non mettendo quasi mai a repentaglio la compattezza (o presunta tale) del centrodestra.
Ci sono i contras che la maggioranza l’hanno già salutata a gennaio e hanno presentato, in tempi non sospetti, la loro lista di doglianze. Ci sono, poi, gli incerti. Che si potrebbero anche chiamare critici. E sono proprio questi gli aghi della bilancia visti i numeri davvero risicati di cui il centrodestra può disporre.
Sì, è una galassia ingarbugliata quella del centrodestra al governo della città: talmente ingarbugliata che ogni Consiglio comunale non è quasi mai una passeggiata di salute per sindaco e giunta, ossia con esiti scontati e solari. Tranne qualche eccezione. I mal di pancia partono da lontano. C’è chi avrebbe voluto fare l’assessore ma le scelte del sindaco sono state diverse e continua a ruminare e a mettere i bastoni fra le ruote; c’è chi attacca il primo cittadino perché c’è poco (se non nullo) coinvolgimento nelle decisioni; c’è chi vota contrario o si astiene a seconda delle delibere. È difficile anche cercare di fare una sintesi tanti sono i “micro-casi” dove, molte volte, gli obiettivi personali prevalgono su quelli politici.
La suddivisione in aula
Proviamo a fare ordine e entriamo nella fantasmagorica galassia del pianeta Ziberna. I fedelissimi, per fortuna del sindaco, sono la stragrande maggioranza, partendo dagli assessori comunali (e consiglieri) Silvana Romano, Dario Obizzi, Francesco Del Sordi, Fabrizio Oreti, Roberto Sartori. Anche il presidente del Consiglio Luca Cagliari si può considerare un “fedelissimo”, al pari di Maria Grazia Mollica e Nicol Turri di Forza Italia; Claudio Tomani, Andrea Tomasella, Stefano Altinier (Lega); Sergio Cosma, Alessio Zorzenon, Luca Braulin (Fratelli d’Italia); Celestino Turco (lista civica “Per Gorizia”).
Fra i fedeli senza il superlativo vanno annoverati Franco Hassek (Forza Italia) e Giuseppe Ciotta (Progetto Fvg) che, ultimamente, sono sì tranquilli e allineati ma, nel recente passato, hanno manifestato qualche mal di pancia, più o meno evidente. Ci sono, poi, i contras che rispondono ai nomi di Serenella Ferrari, Rinaldo Roldo e Riccardo Stasi di Cambiamo con Toti, cui si aggiunge Franco Zotti che, dopo l’allontanamento dalla Lega, ha costituito il gruppo monocellulare Legalizziamo Gorizia Z.F. «Valuteremo volta per volta su come votare», le loro parole, ma i “no” sono in serie, quasi sistematici.
Gli aghi della bilancia
Ci sono poi gli incerti o critici, che dir si voglia. Si va da Fabio Gentile, capogruppo di Forza Italia, ai portacolori di Aiutiamo Gorizia Francesco Piscopo e Pasquale Picariello. Per votare il bilancio, Ziberna avrà bisogno di una maggioranza di 21 voti ma dovrà stare ben attento che tutti siano presenti, nessuno si ammali, nessuno si assenti per una birretta nel momento cruciale delle votazioni. Altrimenti, le elezioni anticipate diventeranno reali. In questa situazione, insomma, i tre consiglieri “critici” (Gentile, Piscopo, Picariello) diventano, sì, l’ago della bilancia perché la giunta potrà anche ottenere un aiuto, se ci sarà, da Federico Portelli (Borghi) ma il suo “sì” non basterà comunque in caso di voto contrario della triade.
Il precedente dell’odg sul parcheggio
Un passo indietro, poi, è necessario per capire quanto l’amministrazione Ziberna sia sul filo del rasoio in Consiglio comunale. L’ormai famoso ordine del giorno sui finanziamenti della Regione (park e struttura trasparente all’ex mercato all’ingrosso), presentato dal capogruppo forzista Gentile, avrebbe agevolmente raggiunto la maggioranza se il consigliere azzurro non l’avesse ritirato prima del voto. Oltre al centrosinistra (esclusi però Ssk e 5 stelle che avevano annunciato la volontà di astenersi), i contras e il presentatore, ci sarebbero stati voti favorevoli anche nel centrodestra e in Aiutiamo Gorizia. Si sarebbero, poi, astenuti alcuni consiglieri di Fi e Progetto Fvg raggiungendo un numero maggiore di favorevoli alla mozione Gentile, proprio per le diverse astensioni del centrodestra. —
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