Genova-Trieste: il debutto della regata più lunga del mediterraneo

Dal Salone Nautico alla Barcolana: partito giovedì il giro d’Italia via mare.  In corso la competizione lungo 1.130 miglia senza scalo con l’incognita del meteo
Francesca Pitacco

TRIESTE È partita giovedì pomeriggio la prima edizione della RoundItaly Genova-Trieste Regatta, la regata più lunga del Mediterraneo, che unirà idealmente il Salone Nautico di Genova e la Barcolana di Trieste con 1.130 miglia da percorrere senza scalo e due soli passaggi obbligati: un cancello naturale formato dallo stretto di Messina e un altro posizionato al traverso di Santa Maria di Leuca.

Una gara per “uomini veri”, come già il meteo della partenza ha dimostrato. Lo scirocco sui 12 nodi in intensificazione ha infatti accolto fin dallo start le cinque imbarcazioni iscritte. Si tratta di tre Class 40, il maxi Pendragon e il First 44 Argo, le cui rotte si incroceranno con i partecipanti della regata virtuale, che invece hanno preso il via alle 21. «In un periodo in cui tutto è passato dal mondo reale al mondo virtuale noi andiamo controcorrente», sono le parole di Dean Bassi, direttore sportivo altomare della Barcola Grignano, società ideatrice dell’evento che viene organizzato insieme allo Yacht Club Italiano con il supporto di Fincantieri e PromoturismoFvg. «Lo scorso anno avevamo fatto debuttare questo periplo d’Italia solo con la manifestazione di e-sailing, mentre quest’anno abbiamo affiancato agli appassionati di gaming anche i velisti in carne e ossa».

E ai protagonisti questa regata pare interessare parecchio, visto che – rispetto alla navigazione oceanica – il Mediterraneo in questo periodo dell’anno offre condizioni meteo molto variabili dove alle scelte tattiche si vanno ad affiancare quelle strategiche.

Se la grandezza di Pendragon, unico maxi in gara armato da Carlo Alberini, lo porta a essere il favorito per la vittoria in tempo reale (gli esperti ipotizzano l’arrivo in sette o otto giorni stando alle previsioni meteorologiche attuali), va certamente tenuto sotto osservazione il Class 40 Karnak di Marco Bianchini sul quale lo skipper Stefano Raspadori (Yacht Club San Marino) ha imbarcato Andrea Caracci e Alberto Bona, grandi esperti di regate oceaniche in equipaggio e in solitario. Reduce dal circuito francese di vela alturiera, Raspadori alla vigilia della partenza commenta così: «Ci auguriamo che la RoundItaly sia solo l’incipit di questo nuovo capitolo della vela e che dia il via a un circuito di questo genere e con questo tipo di barche da svolgersi nel Mediterraneo».

In effetti sarà molto interessante seguire il terzetto di monotipi, che formeranno il cuore della prova. Oltre a Kranak sulla linea di partenza si sono presentati Kika Green Challenge di Cristiano Verardo del Circolo Nautico S. Margherita, che non vede l’ora di transitare davanti al campanile di Caorle, suo porto d’armamento: «L’anno scorso, dopo cinque anni di navigazione, abbiamo sentito che era il momento di fare un grande lavoro in cantiere e adesso siamo pronti per questa avventura. Sarà indubbiamente una prova molto impegnativa per un equipaggio di tre persone, ma siamo sicuri che sarà un buon banco di prova in vista dell’Atlantico».

Chi invece parte da casa è Ernesto Moresino (Circolo Nautico Mga) su Ediliziacrobatica: «Siamo allenati e affiatati e la barca ha navigato solo nel Mediterraneo, quindi non ha alle spalle la stanchezza dalle fatiche oceaniche. La RoundItaly è un’idea che ci ha affascinato sin dal primo momento. A bordo con me ci sono Lorenzo Meroni e Francesco Farci, entrambi provenienti della classe Mini 6.50, molto agguerriti e desiderosi di mettersi in gioco». Infine, Argo, un First 44 di Luciano Manfredi, portacolori del circolo organizzatore genovese, che si definisce «contagiato dalla febbre dell’altura», decidendo così di affrontare la sfida in equipaggio ridotto. Per lui raggiungere Trieste sarà come riavvolgere il nastro dei ricordi e ritornare ai dieci anni trascorsi per lavoro sulle rive dell’Adriatico. Le premiazioni si terranno venerdì 8 ottobre. —

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