Genova, lieve miglioramento per Rita. E' stata risvegliata ed è cosciente

La donna è stata operata di nuovo all’addome. Il fisioterapista dell’Alma verso il trasferimento in Ortopedia
Rita Giancristofaro al traguardo dopo una corsa (foto da Fb)
Rita Giancristofaro al traguardo dopo una corsa (foto da Fb)

TRIESTE Questa mattina, venerdì 17 agosto, sono lievemente migliorate le condizioni di Rita Giancristofaro, la 41enne rimasta gravemente ferita nel crollo del ponte Morandi. Poco fa è stata risvegliata ed estubata. «E' cosciente di ciò che le accade attorno», fa sapere Giuliano lo Pinto, direttore sanitario del Galliera, l'ospedale dove è ricoverata la donna. 

I due triestini Rita Giancristofaro e il compagno Federico Cerne, 34anni, massofisioterapista dell'Alma, sono sopravissuti al volo di circa 50 metri dal viadotto a bordo della loro Golf blu. Sono sopravvissuti. I loro nomi sono finiti cioè nella lunga lista dei feriti, non nell’elenco delle vittime. Entrambi sono però ancora ricoverati in ospedale, politraumatizzati, in due strutture diverse. Lui sta migliorando di giorno in giorno, lei purtroppo non è ancora fuori pericolo: le sue condizioni restano gravi.

Rita, agente immobiliare di 41 anni, residente a Trieste ma originaria dell'Abruzzo, ha subìto una prima operazione all’addome, per cercare di arrestare un’emorragia interna, e poi una al femore che è rotto. Ieri pomeriggio è stata sottoposta nuovamente a un intervento all’addome. «L’esito è stato positivo», ha affermato Giuliano Lo Pinto, il direttore sanitario dell’ospedale Galliera, dove è ricoverata la donna. «Permane però preoccupazione per la situazione respiratoria - ha aggiunto -. Comunque le condizioni generali sono stabili». Per ora la paziente rimane in Rianimazione. Giorno per giorno si deciderà sul da farsi.

Il compagno di 34 anni, massofisioterapista dell’Alma pallacanestro, che si trova nel nosocomio Villa Scassi, invece migliora. «Oggi (ier, ndr) era lucido - commenta il padre Mauro Cerne, che è arrivato martedì sera a Genova -. Io resto qui finché mio figlio non torna a Trieste. Forse domani lo spostano in Ortopedia. Dovrà essere operato di nuovo al femore rotto». Il giovane ha anche quattro costole spezzate e un gomito è bloccato. Informazioni appurate ieri alla presenza della figlia infermiera, arrivata anche lei nel capoluogo ligure e che verrà domani sostituita dalla madre. Ieri, tra l’altro, Cerne ha anche parlato al telefono con il presidente dell’Alma, Luigi Scavone.

La coppia il 14 agosto era in vacanza in Liguria, ad Albissola Marina (Savona), dove Cerne ha degli amici di famiglia. Al momento dell’incidente i due triestini stavano andando a visitare l’Acquario di Genova. Nella giornata di mercoledì il poliziotto che 24 ore prima aveva estratto i due fidanzati dalle macerie è andato a cercare il papà di Cerne in ospedale per raccontargli la dinamica dell’incidente. È emerso così che l'auto si trovava proprio sopra il ponte. «Questo poliziotto è giovanissimo, una persona splendida, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto - ha affermato il padre di Cerne emozionato -. Mi ha detto che ha estratto Federico e Rita dalla macchina, rimasta schiacciata dopo l’impatto. Hanno fatto un volo di 45-50 metri. Ce l'hanno fatta perché il ponte non è caduto in verticale, ma lateralmente. Per estrarli hanno dovuto tagliare i montanti, togliere il tetto. Sono dei miracolati, perché tutte le persone attorno a loro purtroppo non ce l'hanno fatta».

Intanto a Trieste tifosi e colleghi dei due giovani si sono dati da fare per sostenerli da lontano. «C'è una città che tifa per voi. Ucio e Rita non mollate!». È la scritta in colore rosso comparsa su uno striscione bianco firmato «Curva Nord», affisso all’ingresso del PalaRubini dove gioca la Pallacanestro Alma Trieste. —


 

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