Genetica personalizzata: un grande business

Basta una manciata di dollari per acquistare online l'accesso alle mappe del proprio Dna e conoscere origini familiari e predisposizione alle malattie e allo sport. Ma i rischi di utilizzo improprio sono enormi

Collegatevi al sito della Helix e, con 80 dollari, comprate un kit per il prelievo della saliva. Questa arriverà a San Carlos, nella Bay Area in California; dal Dna estratto, sarà determinata l’intera sequenza di oltre 22mila dei vostri geni. Voi non avrete direttamente accesso a questa sequenza, ma potrete acquistare una serie di App con cui conoscere le informazioni che vi interessano.

Ad esempio, con ulteriori 69.95 dollari nella sezione Ancestry potrete scoprire da dove provengono i vostri antenati. Oppure, con 199 dollari nella sezione Family, capire se siete portatori di 67 diverse malattie genetiche. Con 99.99 dollari la sezione Fitness vi consentirà di formulare il training più efficace per le vostre prestazioni sportive.

Non vi mancheranno poi le App più mondane, come avere suggerimenti sul vino che più vi piace in base al vostro Dna (29.99 dollari) o ricevere una sciarpa personalizzata con i colori che rappresentano il contenuto di A, G, C e T dei vostri geni (149.99 dollari).

È questo l’ultimo trend del cosiddetto Direct-to-Consumer (Dtc) business della genetica personalizzata, che mescola un po’ di medicina (spesso di dubbio valore) con semplice curiosità. Un settore di impatto tutt’altro che trascurabile, se le attuali stime indicano che il mercato dei test genomici Dtc supererà i 350 milioni di dollari nel 2022. Non poche sono però le preoccupazioni sul versante medico: nel 2013 una delle aziende leader nel settore, 23andMe, ha ricevuto un’ingiunzione dalla Fda statunitense che le intimava lo stop alla fornitura di prestazioni pseudo-diagnostiche potenzialmente ingannevoli per il paziente.

Ma il vero business della genetica Dtc sembra essere più sottile: grazie a questi servizi relativamente frivoli, le aziende Dtc acquisiscono informazioni sul Dna di centinaia di migliaia di individui, una situazione molto appetibile per le grandi aziende farmaceutiche.

Già nel 2013, la deCODEme di Reykiavik, che aveva analizzato il Dna di più della metà dei cittadini islandesi senza aver mai realizzato profitto, era stata acquistata dalla Amgen per oltre 400 milioni di dollari per poter accedere al database già pronto e disponibile.

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