Genertel: la sfida Rc Auto non si vince con il low cost

Parla l’amministratore delegato Manlio Lostuzzi: «C’è una guerra al ribasso dei prezzi. Puntare sulla qualità del servizio. Amazon? Non ci preoccupa»  

TRIESTE. Manlio Lostuzzi, triestino, una carriera tutta interna al gruppo Generali, dall'autunno del 2014 è amministratore delegato e direttore generale di Genertel e GenertelLife, la compagnia diretta del gruppo nata nel 1994 che finora ha battuto molti primati come quello di aver lanciato il primo call center in Italia nel settore finanziario.

Lostuzzi, la possibilità di comparare il prezzo delle varie compagnie grazie agli aggregatori online ha reso il business Rc auto molto più competitivo anche a causa di una generale diminuzione dei prezzi. Com’è cambiato il mercato?

Gli ultimi 5 anni hanno visto configurarsi un lungo periodo di mercato soft che ha portato ad una guerra al ribasso dei prezzi di tutte le compagnie tradizionali e dirette.

Su cosa si gioca la concorrenza in uno scenario così complicato?

La concorrenza non si deve giocare solo sul prezzo. Genertel, per questa ragione, non è una compagnia low cost perchè puntiamo molto sulla qualità del servizio e sulla forza del gruppo Generali. Misuriamo costantemente il grado di soddisfazione della nostra clientela: negli ultimi due anni abbiamo oltre 130mila clienti che hanno risposto ai nostri questionari. Per noi il servizio al cliente resta un valore centrale e pur essendo “online”, siamo una compagnia fatta da persone vere e non solo da algoritmi o processi informatici. Questo ci rende unici e a differenza delle altre assicurazioni dirette andiamo oltre al mero discorso di prezzo/convenienza.



Come sta andando il mercato delle compagnie dirette?

La crescita delle quote di mercato degli ultimi anni, nel mercato diretto, si è ridotta sensibilmente a partire dal 2013.

Con quali risultati per Genertel?

Lo scorso anno Genertel e GenertelLife hanno totalizzato circa 5 miliardi di premi. Dal 2013 al 2017 la raccolta netta totale è cresciuta del 68%, passando da 2,8 a circa 5 miliardi. Nel mercato auto invece, che nel quinquennio 2012/2017 è diminuito di oltre il 21,4%, la nostra compagnia è riuscita ad ottenere risultati migliori della performance del mercato con un valore di -8,9%.

Con quale strategia?

Nel settore Vita la qualità della raccolta netta assicurativa è stata indirizzata verso prodotti a basso assorbimento di capitale. Nel Danni abbiamo registrato una tenuta sostanziale in un mercato in decrescita.

Qual è il vostro cliente tipo?

Ha una buona confidenza con le nuove tecnologie. Spesso sceglie la convenienza dei prezzi ma anche la qualità del servizio. Il nostro sito ha registrato più di 12 milioni di accessi unici nel 2017.

Amazon entrerà anche nel mercato delle polizze?

Amazon ha una superiorità assoluta sulla logistica. Non escluderei in futuro qualche forma di accordo con le compagnie assicurative per la vendita di prodotti. Ma non vedo Amazon protagonista del nostro settore. Piuttosto saranno le compagnie ad ampliare i propri servizi.

Siete stati i primi ad adottare la black box nelle auto. Quali novità nel 2018?

Nei prossimi mesi lanceremo una nuova formula “pay how you drive”, che monitora e premia lo stile di vita offrendo assistenza e sconti sul premio. Basterà un dispositivo sul parabrezza collegato allo smartphone. Stiamo cercando di adattare questa proposta alla realtà del mercato italiano.

E nel settore Vita?

Genertelife, in un contesto di mercato dove i tassi di interesse sono stati praticamente a zero se non negativi, è riuscita a ottenere una crescita della nuova produzione del ramo Unit del 36,9%.

Coprite anche il rischio di terremoti e catastrofi?

Tutte le nostre polizze abitazione coprono anche questo rischio oltre a quello di alluvioni e inondazioni. In Italia tuttavia la protezione delle abitazioni con le classiche coperture conta solo il 30% delle case, mentre la “protezione” dai terremoti - nonostante siamo un paese ad alto rischio - molto molto meno: in questo senso non c’è una grande cultura di prevenzione nel Paese. I premi del business casa nel 2017 sono cresciuti del 6%.

In cosa vi differenziate oggi in sostanza dalle altre compagnie?

Siamo leader per l’ampiezza dei canali distributivi: telefono, app, messaggistica, chat. I clienti possono contattare da lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, un consulente del servizio clienti al telefono (numero verde gratuito) ma anche in chat, attraverso Facebook, Messenger, oppure e-mail. Nessuna assicurazione online ha una app con tutte le nostre funzionalità. Un esempio: con l’app Genertel è possibile pagare la propria assicurazione con un click direttamente dallo smartphone; oppure avviare una chat con un consulente per denunciare un sinistro e inviare la foto del danno; gestire tutte le polizze in famiglia anche non intestate alla stessa persona grazie alla funzione multi-account, sospendere o riattivare la sua copertura; verificare quali garanzie sono incluse nel proprio contratto, etc.

Genertel resta una delle più importanti fabbriche di prodotto triestine. Con quali numeri?

Oggi la sede di Trieste ha circa un migliaio di dipendenti, di questi circa 750 sono occupati nel contact center e nella gestione sinistri. Il nostro contact center da anni è integrato nella compagnia. Sono giovani in gran parte laureati per i quali la formazione continua è fondamentale e sono dedicati all’attività di assistenza, all’ascolto e alla ricerca delle soluzioni per i clienti.

 

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