Generali, in assemblea il debutto di Donnet

Oggi l’insediamento del Ceo francese con il direttore generale Minali Il nuovo consiglio d’amministrazione sale a 13. Dividendo +20%. Le strategie
L'assemblea delle Generali (Lasorte)
L'assemblea delle Generali (Lasorte)

TRIESTE. Inizia il nuovo corso del Leone. Oggi il Ceo Group, il francese Philippe Donnet, debutta di fronte all’assemblea dei soci a Trieste (ore 9 Stazione Marittima) con Alberto Minali, il capo della finanza promosso direttore generale con super-poteri. Un inedito tandem che rappresenta la nuova governance operativa del gruppo presieduto dal riconfermato Gabriele Galateri. Il Leone, ormai concentrato sul business delle polizze, ha saputo ricucire in un mese e mezzo lo strappo provocato dall’uscita di Mario Greco, il top manager rientrato nella casa madre Zurich dopo avere rivoluzionato il gruppo centrando in anticipo gli obiettivi del piano industriale 2013-2015. Greco ha compiuto dismissioni per 4 miliardi, riorganizzato il mercato Italia riducendo i marchi da 10 a 3, riacquistato le minoranze nel Centro-Est Europa e in Germania, abbandonato i salotti buoni con la cessione di quote di minoranza non strategiche.

Galateri, soci compatti con i nuovi vertici: le Generali sono solide
Giovannini, Trieste, 08/10/2011, BARCOLANA 2011.

Le Generali sono più snelle ma ora inizia la fase due del rilancio. E su questo i soci vorranno saperne di più. Intanto il dividendo riserva qualche soddisfazione agli azionisti: sarà proposta la distribuzione di una cedola di 0,72 euro per azione, il 20% in più rispetto a un anno fa. Donnet ha un grande passato dietro le spalle come top manager di Axa e discepolo di Claude Bébear, un protagonista della finanza europea che alla fine degli anni Ottanta contrastò con successo il tentativo proprio di Generali di scalare la Compagnie du Midi. Altri tempi e altre battaglie. In tandem con Minali Donnet è chiamato a raggiungere gli obiettivi promessi al mercato dall’ex Ceo (ora al comando di Zurich) annunciati a Londra lo scorso maggio: fra questi 5 miliardi di dividendi cumulati fino al 2018. Resta aperto il tema della crescita per linee esterne. Da vedere anche come il Leone si adeguerà alla direttiva Solvency II. Donnet deve ancora svelare le proprie strategie e incassa il pieno appoggio dei soci annunciando di volere «un gruppo agile», come ha detto di recente agli analisti: «Il nostro percorso è stato già tracciato». Di fatto si muoverà in linea di continuità con il suo predecessore. Come ha detto ieri a Il Piccolo il presidente Gabriele Galateri «si tratta di ragionare su come raggiungere questi obiettivi nel nuovo contesto dei mercati assicurativi e finanziari».

Alberto Minali, l’altro protagonista del nuovo corso del gruppo e capo della finanza dal settembre 2012, ha iniziato la carriera proprio in Generali, nel 1991, lavorando nella branch di Londra e nell’head office come deputy area manager. Per capire il profilo combattivo di Donnet, che ha un passato come giocatore di rugby, basti ricordare che alla guida di Generali Italia ha concluso l'importante integrazione delle attività di business e semplificato e razionalizzato reti, brand, prodotti, macchina operativa e assetto organizzativo. Le sue Generali, nella visione dei soci, saranno «una forza tranquilla» in un contesto dei mercati peraltro volatile e poco leggibile.

Oggi l’assemblea sarà chiamata a dare via libera a un consiglio d’amministrazione che sale da 11 a 13 membri, in gran parte confermato, con Gabriele Galateri saldo alla presidenza. Nel nuovo cda è previsto un maggior peso degli indipendenti che salgono a 8 e con due posti per le minoranze. Confermati i due vicepresidenti, Clemente Rebecchini e Francesco Gaetano Caltagirone oltre al nuovo amministratore delegato Philippe Donnet. Tre le new entry nel nuovo consiglio che si presenta oggi a Trieste. Fra i consiglieri confermati nel board Lorenzo Pellicioli (De Agostini), la top manager Ornella Barra, la giurista Alberta Figari e l’economista Sabrina Pucci. Nella lista di Mediobanca spicca l’ingresso di Romolo Bardin amministratore delegato di Delfin la cassaforte lussemburghese di Leonardo Del Vecchio. Fra le new entry l’avvocato Paolo Di Benedetto, già commissario della Consob; Diva Moriani, toscana, vicepresidente di Intek Group. Esce come previsto Flavio Cattaneo, neo-amministratore delegato di Telecom. Dice addio al board Jean-René Fourtou l’ex presidente di Vivendi. La lista presentata da Assogestioni è capitanata da Roberto Perotti economista e docente alla Bocconi.

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