Generali, Donnet e Minali al vertice
TRIESTE. Giochi fatti all’insegna della continuità. Come da copione il cda delle Generali, ha cooptato Philippe Donnet, 55 anni, nominandolo amministratore delegato e Ceo del gruppo triestino con deleghe esecutive. Il nuovo Ceo rappresenta la transizione tranquilla. É passato un mese dall’addio a sorpresa di Mario Greco che ha fatto le valigie per Zurich. La scelta di Donnet, artefice dell’integrazione delle attività italiane della compagnia, ha messo d’accordo gli azionisti del Leone dopo il via libera di Mediobanca (e di un socio di peso come Leonardo Del Vecchio). É stata una scelta unanime che riporta un francese al vertice del gruppo triestino sei anni dopo Antoine Bernheim, il banchiere alsaziano presidente della compagnia in due periodi fra il 2002 e il 2010.
La proposta del presidente Gabriele Galateri al cda ieri ha poi premiato Alberto Minali, 50 anni, capo della finanza, nominato direttore generale. Assieme a Donnet costituirà un inedito tandem che rappresenta la nuova governance operativa del gruppo, ormai concentrato sul business delle polizze. Minali, che ha iniziato la sua carriera professionale proprio all'interno di Generali, avrà deleghe rafforzate con responsabilità su finanza, operations (l’operatività della macchina), assicurazione e riassicurazione, marketing, strategy e data. Donnet non avrà i super-poteri di Greco (che concentrava su di sè tutte le deleghe) ma rispecchiando in pieno l’ampio identikit scelto dai soci: un Ceo molto tecnico con un profilo internazionale, esperto del ramo assicurativo, adatto alla complessità di un gruppo come le Generali.
Stamane, dopo la comunicazione al mercato dei conti 2015 esaminati ieri dal cda (che scadrà con l’assemblea del 28 aprile), avverrà il debutto del nuovo Ceo e del direttore generale Minali nel tradizionale incontro con gli analisti. La conferma della nomina del nuovo Ceo è stata accolta ieri dal titolo con un +0,22% nonostante una giornata non facile sui mercati. Ma era già scontata dopo la scelta del comitato nomine composto da Galateri, Caltagirone e Pelliccoli. Dal primo azionista Mediobanca emerge soddisfazione: «Essere azionisti di lungo periodo in Generali insieme a Caltagirone, De Agostini e Del Vecchio, in una fase in cui vi è carenza di investitori stabili in Italia, non può che essere un elemento di sostegno per lo sviluppo a lungo termine della compagnia», si fa osservare a Piazzetta Cuccia.
Donnet, chiamato alle Generali da Greco, per la sua esperienza nei turn-around, manterrà anche la guida della divisione Italia come Country manager, funzione essenziale nelle strategie del Leone: «Al timone di Generali Italia ha appena concluso -si sottolinea a Trieste- l’importante attività di business e semplificato reti, brand, prodotti e assetto organizzativo del mercato domestico». Da Group Ceo dovrà ora gestire la fase due della strategia annunciata da Greco. Il Leone ha già compiuto dismissioni per 4 miliardi, riorganizzato il mercato Italia riducendo i marchi da 10 a 3, ha riacquistato le minoranze nel Centro-Est Europa e in Germania, abbandonato i salotti buoni con la cessione di quote di minoranza non strategiche. Il gruppo ha poi investito 1,25 miliardi per finanziare una vera e propria rivoluzione digitale nel gruppo. Su Donnet si concentrano quindi le attese del mercato anche sul fronte degli investimenti in tecnologia (quelli che muovono il fatturato di giganti del web come Amazon o Google) e piattaforme operative flessibili. Dovrà essere lui a condurre in porto le Generali in versione 2.0 gratificando anche i soci sul fronte del recupero della redditività. Allievo di Claude Bebear, nei ventidue anni trascorsi nella compagnia francese Axa, Donnet è stato anche amministratore delegato della filiale giapponese, di cui è stato nominato presidente nel 2006.
In una compagnia globale come Generali (la prima a sbarcare in Cina) il nuovo Ceo potrà far valere così la sua profonda conoscenza del pianeta Asia. Queste caratteristiche hanno convinto i soci del Leone, fugando anche le residue perplessità sulla vicinanza del nuovo Ceo a Vincent Bollorè (siede nel consiglio di sorveglianza di Vivendi).
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