Dal Nembo a Cesano, Gradisca piange il generale Caputi

In regione dal 1968, la sua è stata una carriera costellata di riconoscimenti. Mercoledì i funerali

Luigi Murciano
Vincenzo Caputi
Vincenzo Caputi

Si è spento all’età di 81 anni il generale Vincenzo Caputi, uomo di Stato e di profonda umanità. Una notizia che ha commosso la comunità di Gradisca d’Isonzo, dove ha vissuto per sessant’anni, e quanti hanno avuto modo di incontrarlo nel corso dei suoi lunghi anni al servizio dell’Esercito italiano. La carriera militare di Caputi, costellata di successi e riconoscimenti, ha rappresentato un esempio di dedizione e servizio al Paese.

Originario di Grumento Nova, piccolo centro in provincia di Potenza, si trasferì in Friuli Venezia Giulia nel 1968 come sottotenente dell’allora 183° Battaglione meccanizzato Nembo, presso la caserma “Ugo Polonio”. All’interno del reparto, ha quindi ricoperto vari ruoli di rilievo: comandante di Plotone, comandante di Compagnia e aiutante maggiore, guadagnandosi il rispetto di commilitoni e superiori per le sue capacità e il suo senso del dovere. Con la riorganizzazione dell’Esercito nel 1995 e la conseguente chiusura della caserma “Polonio”, Caputi era quindi stato assegnato alla Scuola di Fanteria di Cesano di Roma.

Nel corso della sua carriera ha ottenuto i gradi di maggiore e di capo sezione del Primo reparto dello Stato maggiore della Difesa. Nel 1997, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato insignito del titolo di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Nel 2004, dopo una vita spesa al servizio delle istituzioni, ha raggiunto la pensione con il grado di generale. Nel corso della sua carriera, Vincenzo Caputi ha preso attivamente parte a numerose e delicate missioni sul territorio italiano, impegnandosi in operazioni di sicurezza e interventi nelle emergenze, in particolare nei contesti colpiti da eventi sismici.

Persona di saldi principi, uomo di fede ed estremamente legato alla famiglia, Vincenzo Caputi è stato un esempio di rettitudine e integrità. Carattere mite, modi da gentiluomo, i suoi valori, radicati e profondi, erano quelli di una persona d’altri tempi, che mai ha dimenticato la sua terra d’origine, alla quale è rimasto sempre legato e dove amava tornare quando possibile. Un grande uomo di cuore, come l’ha definito qualche ex appartenente al 183° Battaglione meccanizzato Nembo nell’apprendere della sua scomparsa.

Il generale Vincenzo Caputi lascia la moglie Rosanna, sposata nel 1973, i figli Gianluca con Alessia, Mariano con Sara e il piccolo adorato Edmondo. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 10 nel duomo dei Santi Pietro e Paolo a Gradisca d’Isonzo, con partenza alle 9.40 dalla cappella dell’Ospedale civile di Gorizia. Seguirà la cremazione.

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