Gelateria Siciliana, supermulta per i tavolini “abusivi”
Quante palline di gelato bisogna vendere per ammortizzare una multa di oltre 10mila euro? A occhio e croce, circa diecimila. Non è un problema fuoriuscito da qualche compito per le vacanze, ma la questione che si dev'essere posto il titolare della gelateria "La Siciliana" di piazza della Borsa, quando si è visto presentare dai vigili urbani una corposissima sanzione. Il motivo? Occupazione abusiva di suolo pubblico. Il diretto interessato, il proprietario Salvatore Gangemi, preferisce soprassedere e commenta sibillino: «Tutto risolto. Faremo ricorso».
La vicenda è eclatante per la posizione dell'esercizio e per l'entità della multa, ma di questi tempi fatti del genere sono tutt'altro che infrequenti, spiega il Comune: «Le infrazioni alle regole per l'occupazione del suolo pubblico non sono tantissime, ma accadono - spiega l'assessore al Demanio Andrea Dapretto -. Quest'anno a Trieste la polizia municipale ha scoperto alcune decine di casi». Nel caso della gelateria di piazza del Borsa, dice Dapretto, la multa è stata conferita «in seguito al mancato pagamento della cifra dovuta per i tavolini fuori dalla gelateria in un periodo compreso fra settembre e ottobre del 2012». Così facendo la gelateria è incorsa «in una sorta di abusivismo dell'occupazione». L'assessore alla Polizia municipale Fabiana Martini racconta: «I vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo su richiesta degli uffici competenti, ovvero quelli dell'assessorato al Demanio. Gli agenti hanno misurato l'area occupata e l'ufficio ha poi provveduto a calcolare l'importo della multa».
La legge nazionale stabilisce che si debbano pagare 2,13 euro per ogni metro quadrato, moltiplicato per i giorni della violazione e poi per tre: considerato che l'area rilevata dai vigili era di circa cinquanta metri quadri, il periodo di mancato pagamento della gelateria è di circa un mese. «Bisogna tenere a mente che, se il contravventore paga la sanzione entro sessanta giorni, l'importo viene ridotto di un terzo - dice Martini -. Se la gelateria pagherà entro due mesi dovrà corrispondere circa 3mila euro in meno del previsto». Certo è che "La Siciliana" non è l'unica attività triestina a trovarsi in simili acque: «Credo sia un effetto della crisi economica - dice Dapretto -. Qualche commerciante tenta di aggirare il problema dell'occupazione del suolo pubblico non pagando o ampliando abusivamente le metrature concesse». Comprendere le radici di un gesto non equivale però a chiudere un occhio: «Le norme sono queste e vanno rispettate - conferma l'assessore -. Stiamo parlando di suolo pubblico: quando un'attività si estende allarga la sua metratura commerciale, e quindi è tenuta al pagamento. L'utilizzo in forma privatistica di un bene pubblico non può essere concesso gratuitamente». L'assessore non nasconde che l'entità rilevante delle sanzioni possa costituire un problema: «Ne abbiamo discusso anche con le associazioni di categoria e provvederemo a riformarla nel nuovo regolamento - spiega -. Verranno introdotti dei meccanismi mitigativi al fine di evitare multe eccessive. Resta il fatto che per ora le regole sono queste e vanno rispettate: le categorie stesse stanno richiamando i loro iscritti a maggiore attenzione e rispetto delle norme». Anche perché, se non lo si fa, può capitare di ritrovarsi un "conto" sgradito nella cassetta delle lettere: «La municipale i suoi controlli di routine li fa - dice Dapretto -. Nessuna caccia alle streghe, per carità, ma l'attenzione c'è».
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