Gelateria Siciliana, supermulta per i tavolini “abusivi”

Una sanzione di oltre 10mila euro all’esercizio di piazza della Borsa per non aver pagato la tassa per l’occupazione del suolo pubblico tra settembre e ottobre 2012. L’assessore Dapretto: decine di casi
Di Giovanni Tomasin
Foto Bruni 09.08.13 Gelateria Siciliana in Capo di Piazza
Foto Bruni 09.08.13 Gelateria Siciliana in Capo di Piazza

Quante palline di gelato bisogna vendere per ammortizzare una multa di oltre 10mila euro? A occhio e croce, circa diecimila. Non è un problema fuoriuscito da qualche compito per le vacanze, ma la questione che si dev'essere posto il titolare della gelateria "La Siciliana" di piazza della Borsa, quando si è visto presentare dai vigili urbani una corposissima sanzione. Il motivo? Occupazione abusiva di suolo pubblico. Il diretto interessato, il proprietario Salvatore Gangemi, preferisce soprassedere e commenta sibillino: «Tutto risolto. Faremo ricorso».

La vicenda è eclatante per la posizione dell'esercizio e per l'entità della multa, ma di questi tempi fatti del genere sono tutt'altro che infrequenti, spiega il Comune: «Le infrazioni alle regole per l'occupazione del suolo pubblico non sono tantissime, ma accadono - spiega l'assessore al Demanio Andrea Dapretto -. Quest'anno a Trieste la polizia municipale ha scoperto alcune decine di casi». Nel caso della gelateria di piazza del Borsa, dice Dapretto, la multa è stata conferita «in seguito al mancato pagamento della cifra dovuta per i tavolini fuori dalla gelateria in un periodo compreso fra settembre e ottobre del 2012». Così facendo la gelateria è incorsa «in una sorta di abusivismo dell'occupazione». L'assessore alla Polizia municipale Fabiana Martini racconta: «I vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo su richiesta degli uffici competenti, ovvero quelli dell'assessorato al Demanio. Gli agenti hanno misurato l'area occupata e l'ufficio ha poi provveduto a calcolare l'importo della multa».

La legge nazionale stabilisce che si debbano pagare 2,13 euro per ogni metro quadrato, moltiplicato per i giorni della violazione e poi per tre: considerato che l'area rilevata dai vigili era di circa cinquanta metri quadri, il periodo di mancato pagamento della gelateria è di circa un mese. «Bisogna tenere a mente che, se il contravventore paga la sanzione entro sessanta giorni, l'importo viene ridotto di un terzo - dice Martini -. Se la gelateria pagherà entro due mesi dovrà corrispondere circa 3mila euro in meno del previsto». Certo è che "La Siciliana" non è l'unica attività triestina a trovarsi in simili acque: «Credo sia un effetto della crisi economica - dice Dapretto -. Qualche commerciante tenta di aggirare il problema dell'occupazione del suolo pubblico non pagando o ampliando abusivamente le metrature concesse». Comprendere le radici di un gesto non equivale però a chiudere un occhio: «Le norme sono queste e vanno rispettate - conferma l'assessore -. Stiamo parlando di suolo pubblico: quando un'attività si estende allarga la sua metratura commerciale, e quindi è tenuta al pagamento. L'utilizzo in forma privatistica di un bene pubblico non può essere concesso gratuitamente». L'assessore non nasconde che l'entità rilevante delle sanzioni possa costituire un problema: «Ne abbiamo discusso anche con le associazioni di categoria e provvederemo a riformarla nel nuovo regolamento - spiega -. Verranno introdotti dei meccanismi mitigativi al fine di evitare multe eccessive. Resta il fatto che per ora le regole sono queste e vanno rispettate: le categorie stesse stanno richiamando i loro iscritti a maggiore attenzione e rispetto delle norme». Anche perché, se non lo si fa, può capitare di ritrovarsi un "conto" sgradito nella cassetta delle lettere: «La municipale i suoi controlli di routine li fa - dice Dapretto -. Nessuna caccia alle streghe, per carità, ma l'attenzione c'è».

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