«Gect, un laboratorio europeo»
«Il Gect Go nei prossimi cinque anni potrà essere decisivo nel dare una svolta all'economia di questo territorio, a patto di puntare su turismo e smart economy». Lo ha detto ieri sera al Kulturni Dom il presidente del Gruppo europeo di cooperazione territoriale Robert Golob, a margine dell'incontro sul tema della cooperazione transfrontaliera introdotto dal presidente del gruppo Kb1909 Boris Perica. Golob si è detto convinto che, per le loro potenzialità di sviluppo, sono proprio turismo e tecnologie intelligenti i settori sui quali puntare nell'immediato futuro, attingendo ai fondi europei. E del resto secondo il presidente del Gect i 10 milioni appena arrivati dall'Europa, con tanto di complimenti di Commissione europea e parole al miele di Tajani, «sono solo i primi, e non certo gli ultimi che arriveranno». «Quello che è giunto per noi dall'Europa è un riconoscimento importantissimo - ha detto, ammettendo che anche in Slovenia, come a Gorizia, resiste da parte di qualcuno un po' di scetticismo sul Gect -. Siamo l'unico gruppo di cooperazione territoriale, sui 70 attivi, ad essere stato riconosciuto come beneficiario unico e diretto dei fondi, che decidiamo noi come spendere. Come dice la nostra direttrice Sodini, siamo un laboratorio per tutta l'Europa». Se sulla Zese Golob conferma che si tratta di una prospettiva concreta e importante, ma non immediata («Dobbiamo prima ottenere il supporto di Roma e Lubiana, ovvero degli Stati membri, e poi potremo andare ottimisti a Bruxelles, per questo la battaglia è appena iniziata», ha detto), sul profilo del sindaco di Gorizia "ideale", per il Gect, il presidente non si sbilancia.
Marco Bisiach
Riproduzione riservata © Il Piccolo