Gay Pride, lite sul no al patrocinio
«Dipiazza dovrebbe essere il sindaco di tutti, in modo inclusivo e responsabile: escludere e creare fratture fa male alla nostra città». Antonella Grim, consigliere comunale a Trieste e segretaria regionale del Pd, non ha gradito l’annuncio del primo cittadino di non voler dare il patrocinio al Gay Pride Fvg, che si svolgerà con alcuni eventi anche nel capoluogo regionale, perché «non attinente al suo programma di mandato». Secondo Grim «Dipiazza non si nasconda dietro al programma di mandato: quale ex amministratore pubblico so bene che rappresenta la base di partenza per molte scelte di governo. Da Dipiazza – osserva Grim – in tema di diritti mi aspettavo di più: non è il sindaco che ricordo. Dipiazza rimane ostaggio della parte più oscurantista della sua maggioranza e sbaglia». Immediata la replica da parte della Lega Nord. «Il Pd è capace solo di sollevare polemiche di carattere ideologico, ma si dimentica i milioni di soggetti deboli lasciati senza voce dal Governo» dichiara il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga. «L'appello della Grim affinché Dipiazza sia, a suo modo di vedere, “sindaco di tutti” è l'ennesimo scivolone di un Pd in cerca di identità, capace solo di rincorrere la singola polemica pur di rimpolpare il sempre meno consistente bacino di voti e soprattutto di idee. Bene ha fatto invece il sindaco di Trieste a negare il patrocinio a Fvg Pride, nel segno della piena coerenza con il proprio programma e con l'impegno assunto nei confronti degli elettori. Una linearità che pare invece non essere di casa nelle forze di sinistra che oggi si scagliano contro l'amministrazione comunale».
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