Gaspar Vincec, secondo arrivato a bordo di Way of life: “Traditi dalla randa”
In testa dopo 2 boe era vicina al bis. La rottura ha ridotto la potenza del 70%. Vincec: «Volevamo arrivare a tutti costi. I ragazzi sono stati bravissimi»
TRiESTE «Saremmo arrivati a tutti i costi, per noi finire le regate è fondamentale».
La prende con filosofia Gaspar Vincec, secondo arrivato a bordo di Way of life con il suo team Ewol Sailing che nel 2019 alzava la coppa del primo classificato e ieri, per metà percorso, stava assaporando il bis poi sfumato a causa di una rottura.
Nel corso del terzo lato la randa di Way of life ha iniziato a scendere a causa della rottura dell’hook, il gancio che sulle barche di grandi dimensioni serve e “scaricare” la drizzata carico della vela principale.
Impossibile mandare qualcuno in testa d’albero, ma l’equipaggio è riuscito subito a mettere in tensione la drizza riuscendo così a concludere la regata.
Un danno importante al punto che la barca procedeva a un 70% di potenza non potendo cazzare adeguatamente la randa per evitare di caricare e rompere la drizza.
«Ho letto che il piccolo uomo di Arca Sgr» attacca alla fine Vincec riferendosi a Furio Benussi con cui non scorre buon sangue «sostiene che volessimo dare una mano di terzaroli e questo fa male. Ci devono dire solo bravi come noi facciamo con gli altri quando vinciamo. Avrebbe fatto bene a restare in silenzio visto che non ha idea di cosa stava succedendo a bordo della barca, non si fanno queste dichiarazioni perché poi succedono queste cose spiacevoli».
Tornando alla regata Vincec quest’anno non era al timone, al suo posto Maurizio Bencic, «non è importante chi sta al timone ma che la barca vada. I ragazzi sono stati bravissimi – spiega Vincec – e siamo riusciti a toccare i 27,8 nodi di velocità. Grazie al tattico Lorenzo Bodini siamo partiti in maniera perfetta e nel punto migliore, avremmo voluto dare gennaker fin da subito ma l’angolo non lo consentiva. Siamo un team che vive per l’adrenalina quindi non abbiamo paura in queste situazioni. Abbiamo fatto la regata senza guardare gli avversari. Alla prima boa eravamo in vantaggio e abbiamo girato anche la seconda boa in testa. Non ci aspettavamo che Arca Sgr fosse così indietro. Forse nell’ultimo lato eravamo più lenti di 0,2/0, 3 nodi e quindi non credo ci avrebbero recuperato così facilmente e anche loro lo sanno. Subito dopo la rottura abbiamo capito che avremmo potuto comunque recuperare la randa e quindi ci abbiamo provato. In ogni caso il mio fair play mi ha insegnato che bisogna sempre onorare la regata e quindi saremmo arrivati anche con solo il fiocco».
Sulle condizioni del campo di regata il “padre” di Ewol Sailing non ha molti dubbi: «È stata una regata bellissima e sono contento che nessuno si sia fatto male. Per noi era bellissima già dall’inizio perché il team si allena con queste condizioni».
Per quanto riguarda le sfide future sabato prossimo anche Way of life, come Arca Sgr, sarà a Venezia «non ci sono rivincite, Barcolana è già storia dopo tre ore. Andremo ovviamente per dare il massimo altrimenti senza adrenalina ti addormenti. La barca è una delle migliori su cui sono salito. Dopo puntiamo alla Middle sea Race e poi guarderemo avanti. Dopo due anni di stop vogliamo sempre più rendere marinai i nostri velisti».
Secondo Vincec è ancora presto per parlare di Barcolana 54 «se non saremo in oceano però potremmo esserci».
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