Gas letale sul caicco delle vacanze a Lesina: montato un generatore “proibito”

Installato un dispositivo da usare solo all’aperto: costava molto meno d’un gruppo elettrogeno per barca

LESINA Il vecchio generatore dell’Atlantia si era guastato, gli otto turisti siciliani che avevano noleggiato il caicco - al costo di quasi 12 mila euro per una settimana di vacanze - stavano per arrivare. Così il proprietario e lo skipper della barca hanno deciso in tutta fretta di acquistare un dispositivo assolutamente inadeguato e pericolosissimo. Quello al quale si fa risalire la causa della tragedia che ha colpito il gruppo, con la morte del manager 57enne Eugenio Vinci e il ricovero in condizioni gravissime di due bambini, oltre che di altre tre persone.

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Arrestati nella tardissima serata di mercoledì scorso, proprietario e skipper - 24 e 27 anni rispettivamente - sono stati rilasciati in libertà provvisoria dopo essere stati denunciati dalla polizia per reati contro l'incolumità pubblica aggravati dalla morte di una persona e dall’avvelenamento che ha seriamente compromesso la salute di altre cinque. La magistratura croata in una nota ha fatto sapere che non sussistono i requisiti previsti dal Codice penale per trattenerli in custodia cautelare (entrambi tra l’altro hanno la fedina penale pulita). Se accertata la loro colpevolezza, rischiano fino a 8 anni di reclusione. Entrambi hanno sostenuto negli interrogatori di non avere alcuna responsabilità e anzi di essere stati i primi a soccorrere i turisti italiani. A inchiodarli è però come detto il generatore di corrente a benzina, montato dai due in sala macchine dell’Atlantia l'8 agosto scorso: un generatore dotato di raffreddamento ad aria, marca Ford, modello FG-9250e, dispositivo che mai e poi mai avrebbe dovuto venire collocato in uno spazio chiuso. La combustione della benzina (con il raffreddamento ad acqua il discorso è totalmente diverso) produce il letale monossido di carbonio, gas inodore e insapore e proprio per questo particolarmente insidioso.

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Contattati da giornalisti e inquirenti, i dirigenti della filiale croata della Ford hanno confermato che il generatore era stato acquisto in un loro negozio dalmata poco più di una settimana fa. «È un generatore a uso esterno – hanno fatto sapere in una nota - e questo sta scritto in modo visibile nell’imballaggio del dispositivo e anche sul nostro sito internet. Del resto il generatore acquistato l’8 agosto costa circa 670 euro, mentre il gruppo elettrogeno per barca comporta come minimo una spesa di 10 mila euro, che può salire anche al doppio. Con il raffreddamento ad acqua di questi generatori si neutralizza il monossido di carbonio e dunque possono venire usati in spazi chiusi». Inoltre «dopo il montaggio - è stato ancora rilevato - questi gruppi elettrogeni devono essere sottoposti per legge a test di collaudo». Insomma, dopo la collocazione abusiva del generatore il caicco sarebbe dovuto restare fermo agli ormeggi.

Le indagini hanno fatto emergere che il gas è penetrato nelle cabine dei turisti attraverso fessure e tubi della ventilazione del climatizzatore, causando appunto la morte di Vinci mentre il caicco si trovava poco al largo dell’isola di Lesina (Hvar).

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Intanto cresce la speranza per i due ragazzini, il bambino di 5 anni figlio del manager deceduto e la ragazzina di 14, figlia della moglie di Vinci, ricoverati dal 13 agosto nel reparto pediatrico di terapia intensiva dell'Ospedale maggiore di Spalato. I due stanno meglio e nelle prossime ore potrebbero venire staccati dal respiratore artificiale e fatti uscire dal coma farmacologico: a sostenerlo sono fonti ufficiose ma ritenute molto attendibili dai media croati che riportano la notizia. Resta però il grave problema rappresentato dai possibili danni di natura neurologica sui due piccoli: il quadro andrà stabilito. Comunque sia, i miglioramenti sono stati registrati dopo che per lunghe ore si era temuto il peggio. Non preoccupano invece le condizioni degli altri tre adulti italiani, tra cui la moglie di Vinci e il sindaco del comune siciliano di Sant'Agata di Militello, nonché ex senatore, Bruno Mancuso. Il loro stato di salute sta migliorando di giorno in giorno, con l’assistenza dei sanitari del Centro clinico–ospedaliero di Spalato. —


 

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