Gara per l’aeroporto, in arrivo uno sconto per attirare i privati dopo il primo flop

Allo studio la riduzione del valore delle quote di maggioranza in modo da evitare che vada deserta pure la seconda asta

Privatizzazione di Trieste Airport, gara a novembre, vendita in marzo
Bonaventura Monfalcone-09.12.2015 Aeroporto Fvg- Direttore Consalvo e direttore Marano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE Uno sconto per i grandi operatori interessati a partecipare alla gara per l’acquisto del 55% del Trieste Airport. Al momento si tratta di indiscrezioni ma, secondo quanto trapela dai corridoi della Regione, la giunta si sta muovendo d’intesa con i vertici dello scalo per considerare un prezzo di partenza inferiore di diversi milioni a quello della gara precedente. Il passaggio della maggioranza delle quote al socio privato potrebbe così avvenire a una cifra simile a quella che la gara andata deserta aveva fissato per il 45%. Il ragionamento sta tutto nella volontà di assicurarsi che stavolta il bando centri l’obiettivo e dalla primavera enti in gioco quel socio industriale di peso, considerato garanzi di futuro per i traffici aerei del Friuli Venezia Giulia.

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La valutazione spetterà all’advisor internazionale Kpmg, soggetto terzo incaricato di produrre la stima entro qualche settimana, in corrispondenza al via libera che il ministero dei Trasporti dovrebbe dare a breve allo schema adottato per la gara pubblica. Il calcolo di Kpmg verrà realizzato analizzando i flussi di cassa generati con il nuovo piano industriale, oltre all’andamento di vendite di infrastrutture analoghe avvenute negli ultimi anni. A pesare sul giudizio saranno tuttavia soprattutto le previsioni del piano industriale su traffici e ricavi, nonché i contributi che la Regione si impegnerà a dare nei prossimi anni per stimolare il cosiddetto incoming del mercato turistico.

Il valore accreditato dell’aeroporto nella precedente gara era di circa 73 milioni. Una somma basata anche sulla stima di un supporto da tre milioni l’anno che la Regione avrebbe dato alle compagnie aeree fino alla fine della concessione. Il nuovo valore sarà determinato partendo dalla delibera con cui la giunta Fedriga ha dato il via alla cessione diretta della maggioranza: un documento in cui l’esecutivo si impegna sulla stessa somma ma soltanto fino al 2026. Ipotesi che potrebbe convincere Kpmg a rivedere la valutazione, con un impatto fino al 10-15% in meno. Ne deriverebbe un valore inferiore come base di gara per le offerte degli investitori nazionali e stranieri.

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Nelle intenzioni della parte pubblica, dopo la scelta di cedere da subito il 55% delle quote, la nuova gara sarà un ulteriore invito ai grandi player a farsi avanti. Il primo bando aveva fissato infatti in 33 milioni il valore del 45% delle quote, più altri sette per arrivare al 55%. Con una valutazione ipotetica da 62 milioni potrebbero bastare 34 milioni per ottenere lo stesso 55%. Uno sconto da circa sei milioni che potrebbe far rompere gli indugi a Save (aeroporti di Venezia, Treviso, Verona-Brescia), fondo F2i (Napoli, Torino, Milano, Alghero) e Sacbo (Bergamo), che avevano chiesto di ricevere le informazioni necessarie a partecipare alla gara, senza poi compiere il passo finale e facendo intendere di aspirare ad ottenere subito la maggioranza assoluta.

Dopo il risanamento dell’aeroporto (vedi articolo sotto), il secondo passo è appunto mettere l’infrastruttura sul mercato attraverso la costruzione di una società mista con un partner industriale che già gestisca aeroporti di dimensioni superiori ai 10 milioni di passeggeri all’anno. Il privato dovrà offrire un piano industriale che migliori le previsioni dell’attuale piano di Aeroporto Fvg e punti dunque a incrementare passeggeri, investimenti e margine operativo lordo. Il passaggio è considerato cruciale e dunque lo sconto applicato appare funzionale a centrare l’obiettivo. Che l’intenzione della Regione non sia d’altronde fare cassa sulla vendita, a prescindere dalla maggioranza del momento, lo dice la struttura del precedente bando, in cui la proposta tecnica dei pretendenti varrà il 75% del punteggio finale contro il 25% che dipenderà dall’offerta economica. —


 

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