Gara per la galleria Montebello: restyling conteso da 6 imprese

La ristrutturazione da 12,7 milioni: in corsa le friulane Rizzani de Eccher e Icop,  la milanese Notari, la modenese Baraldini, l’altoatesina Pac e la campana Stabile
La galleria Montebello-Foraggi con i suoi 725 metri è la più lunga dell’area urbana
La galleria Montebello-Foraggi con i suoi 725 metri è la più lunga dell’area urbana

TRIESTE Sei - lo conferma il vocabolario Treccani - è il voto della sufficienza. E sei sono i concorrenti che si contenderanno la regina degli appalti, la galleria Montebello-Foraggi, sul cui risanamento il Municipio ha puntato 12 milioni cui si sommano 700.000 euro di AcegasApsAmga. Sei è un numero ritenuto sufficiente, non entusiasmante, ma il cantiere non è di quelli più agevoli.

Il dato giunge dal Comune, dove ieri alle 12.30 è suonato implacabile il gong di Riccardo Vatta, l’arbitro di appalti e contratti, dopo che i termini per presentare le offerte erano stati procrastinati dall’iniziale data di venerdì 17 luglio. Dalla prima scrematura telematica emergono i seguenti capi-cordata: consorzio Stabile costruzioni scarl domiciliato a Torrecuso in provincia di Benevento; Baraldini Quirino di Mirandola in provincia di Modena; Icop di Basiliano in provincia di Udine; Luigi Notari di Milano; Pac spa di Bolzano; Rizzani de Eccher di Pozzuolo in provincia di Udine.

Al momento - in attesa di leggere eventuali associazioni temporanee di impresa - abbiamo due aziende friulane e quattro “foreste”, tra cui una lombarda, un’emiliana, un’altoatesina, una campana. Stamane la documentazione telematica sarà aperta, per verificare l’attendibilità e la conformità delle carte richieste dal bando comunale. Ai partecipanti è richiesta una cauzione di 183.750,49 euro pari al 2% del valore dell’appalto, e l’impegno da parte di un terzo al rilascio di una fideiussione.

Poi sarà costituita la commissione aggiudicatrice, che procederà all’esame dei dossier. Cercherà di decidere prima possibile, ma la gara verte su un’operazione tecnica particolare, che consiste nell’inserire all’interno della galleria uno “scudo speciale” lungo 250 metri (125 da piazza Foraggi e 125 da via Francesco Salata) tale da permettere la convivenza della ristrutturazione, del doppio senso di circolazione e del passaggio dei bus: una modalità non abituale mutuata da un lavoro autostradale svolto nelle Marche. La stipula contrattuale è prevista 60 giorni dopo l’aggiudicazione. Il progetto è stato messo a punto da un raggruppamento temporaneo formato da Technital, Prometeo Engineering, Simm e Geosyntech.

Celerità e sicurezza sono un binomio inscindibile: nella migliore delle ipotesi il cantiere sarà avviato entro la fine dell’anno e si concluderà dopo un anno e mezzo nell’estate 2022. Un periodo durante il quale agli automobilisti saranno richiesti responsabilità e pazienza, soprattutto nei momenti di punta quando il traffico veicolare procede al ritmo di 1500 passaggi/ora. È un’infrastruttura strategica nei collegamenti tra il centro e la periferia sud: le alternative sono la Grande viabilità, l’itinerario Baiamonti-Svevo-D’Alviano, il tracciato via dell’Istria-San Giacomo.

L’intervento di “riqualificazione funzionale” era comunque atteso da più di un decennio ed era ormai improcrastinabile: la galleria Montebello-Foraggi è la più lunga dell’area urbana con i suoi 725 metri e quest’anno ha compiuto 77 anni, poiché la costruzione ebbe inizio nel 1943 quando ancora c’era il Regno d’Italia. Ci misero mano anche i tedeschi e il Governo militare alleato. È stata “incerottata” nel 2011 per limitare ammaloramenti e perdite d’acqua. —


 

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