Gara di scacchi a scuola? Serve il certificato medico
Quanta fatica si fa a spostare di qualche centimetro un alfiere o una regina su una normale scacchiera? Il cuore del giocatore può subire degli stress pericolosi in questa azione? È più pericoloso giocare a scacchi o fare una corsa o una partita di pallone sulla spiaggia?
Queste domande - apparentemente ridicole - se le sono poste in questi giorni i genitori degli allievi delle scuole elementari Elio De Morpurgo, che hanno ricevuto nei giorni scorsi una circolare firmata dal dirigente scolastico Gianfranco Angeli.
L’occasione è stata quella del torneo provinciale di scacchi, oggetto della lettera inviata ai genitori degli alunni lo scorso lunedì. Ecco cosa vi si legge: «Il giorno giovedì 13 marzo avrà luogo il torneo provinciale maschile di scacchi a squadre delle scuole primarie. Gli alunni si dovranno recare autonomamente alle ore 8.10 presso la sede di gara, Its Ziga Zois di via Weiss, dove li attenderà l’insegnante responsabile Elena Bianchi. Al termine della manifestazione gli stessi saranno lasciati liberi».
Fin qui tutto regolare. La sorpresa arriva alla riga successiva. «Tutti i partecipanti ai campionati giovanili studenteschi - scrive il dirigente scolastico - devono consegnare il certificato per la pratica sportiva non agonistica». Insomma devono andare dal medico e farsi visitare per verificare l’eventualità di patologie a rischio che possano aggravarsi nel caso di una partita a scacchi.
Sembra un paradosso, uno scherzo e molti genitori ne hanno chiesto spiegazione alla scuola. Ma è proprio così. Spiega il dirigente scolastico Gianfranco Angeli che ha firmato la circolare: «Si tratta di quanto previsto dai giochi studenteschi. Gli scacchi rientrano nelle attività sportive. Questa procedura è infatti stata imposta dalle federazioni nazionali e non possiamo sottrarci. Non sono certo io in grado di stabilire quale possa essere in questi casi l’impegno fisico dei ragazzi». Come dire: c’è una norma che va rispettata. Anche se molti genitori hanno manifestato la proprie perplessità.
Paolo Bergagna, presidente dell’Associazione dei medici sportivi, conferma: «Sarà un problema di assicurazioni. Sono un po’ cose da matti, ma è così. La colpa è del ministero che ha inserito quella degli scacchi nelle discipline sportive. Nel caso di una manifestazione provinciale occorre un cerificato medico. Per fortuna viene rilasciato gratuitamente dal pediatra al quale è sufficiente rivolgersi presentando la richiesta della scuola. Ma in molti casi (come in questo, ndr) la scuola invia la circolare appena due giorni prima dell’inizio della manifestazione».
E allora, la soluzione? «Basterebbe - risponde il medico - che il certificato venisse richiesto a settembre, quando si avvia l’anno scolastico, giacché è necessario per moltissimi sport. Sicuramente anche nel caso degli scacchi il certificato è obbligatorio. perché se accade qualche fatto grave riferito a situazioni di salute e il ragazzo non è stato sottoposto a visita medico sportiva, la responsabilità ricade sul dirigente scolastico e ovviamente sugli organizzatori». Dunque visita medica e timbro, anche prima di mettersi davanti alla scacchiera.
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