Gara a cinque per guidare lo Stabile, in pole l’attore Alessandro Preziosi

Alle battute finali l’iter per individuare il successore di Però, non più ricandidabile dopo i due mandati

TRIESTE. Il più famoso è senz’altro Alessandro Preziosi, ma sono cinque, e tutti di alto profilo, i contendenti alla carica di direttore del Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Il nome di chi sostituirà il regista triestino Franco Però, attualmente in regime di proroga e, per statuto, non più candidabile perché ha già fatto due mandati da tre anni ciascuno, si saprà entro qualche settimana, quando i componenti del Consiglio di amministrazione avranno incontrato tutti i candidati.

Oltre a Preziosi, per i prossimi tre anni di direzione allo Stabile sono in lizza l’attore Luca Lazzereschi e i registi Paolo Valerio, Piero Maccarinelli e Luca de Fusco. La cinquina di aspiranti alla carica è emersa da una selezione di ben 35 profili che hanno inviato i curricula alla dirigenza del teatro nei mesi scorsi.

Per il momento, bocche cucite su ogni possibile preferenza da ogni componente del cda, anche se, alcune considerazioni, potrebbero far pensare a simpatie espresse proprio nei confronti dell’attore di origini napoletane Alessandro Preziosi, in virtù della sua notorietà. Del resto, anche il Consiglio di amministrazione è stato di recente completamente rinnovato e l’intenzione pare quella di andare verso un radicale cambio di direzione, pur mantenendo ferma e indiscussa la stima verso Franco Però e il suo operato.

Insomma, a sentire il nuovo Cda, con qualche distinguo, il Teatro Stabile ha bisogno di cambiare marcia e proiettarsi verso una maggiore popolarità. Un’altra corrente, invece, preferirebbe privilegiare la presenza fissa in città del nuovo direttore, considerato soprattutto il periodo difficile dovuto all’emergenza sanitaria con cui dovrà confrontarsi la macchina organizzativa teatrale.

«Quello che stiamo cercando – dichiara il presidente dello Stabile Francesco Granbassi – è la miglior guida possibile per il teatro. Sono molto contento della selezione fatta tra professionisti: hanno delle caratteristiche che li accomunano ma anche requisiti unici». Secondo Granbassi né il fatto che il nuovo direttore risieda a Trieste – pur chiedendo ai candidati una presenza fattiva –, né la fama internazionale, sono prerogative da privilegiare. Del resto, il Rossetti ha avuto direttori che non abitavano a Trieste, come Antonio Calenda, e altri che qui invece risiedono, come Franco Però, che Granbassi ringrazia «anche per l’entusiasmo e la grande passione che continua a contraddistinguere la sua proposta di programmazione, pur essendo in scadenza».

Il palinsesto attuale del Teatro stabile firmato da Però è stato approvato fino in gennaio, mentre c’è una proposta già avanzata fino a giugno che ovviamente risente della situazione legata al Covid e che verrà concretizzata se la situazione generale lo permetterà. Il nuovo direttore metterà mano alla programmazione, quindi, da giugno 2021 in poi.

Ecco chi sono i cinque finalisti. Alessandro Preziosi, conosciuto ai più per la sua carriera di attore, anche televisivo (tra tutte la serie Elisa di Rivombrosa ne la quale ha recitato assieme alla ex compagna Vittoria Puccini), non sarebbe nuovo a ruoli dirigenziali: può vantare infatti anche la direzione del Teatro Stabile d’Abruzzo. Al Rossetti è stato regista e interprete del Cyrano. Diretto da Antonio Calenda, ha recitato poi nell’Agamennone di Eschilo.

Luca de Fusco è stato direttore del Teatro di Napoli e prima ancora del Teatro Stabile del Veneto. È stato anche presidente dell’Associazione dei Teatri Stabili italiani, approdato al Rossetti in diverse occasioni e ha coprodotto alcuni titoli con lo Stabile. Fra tutti, forse il contendente con maggiore dimestichezza ed esperienza nel mondo dei teatri, avendo anche dato vita al premio teatrale italiano “Gli Olimpici del teatro”, una sorta di Oscar del palcoscenico.

Di Paolo Valerio, attore, regista, ex direttore artistico del Teatro Stabile di Verona e curatore della programmazione di numerosi teatri, a Trieste è la trasposizione teatrale del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Piero Maccarinelli è stato aiuto regista di Ermanno Olmi e, di recente, spesso al fianco delle Stabile nella produzione di spettacoli. Luca Lazzareschi ha avuto maestri come Orazio Costa, Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi, ed è stato anche attore protagonista del Nome della rosa. 




 

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