Gamba amputata e Parkinson Ma l’Inps lo denuncia per truffa

Due commissioni mediche avevano concesso l’indennità di accompagnamento all’uomo di 81 anni che però secondo i funzionari dell’Istituto non comunicò le variazioni di salute. L’anziano alla sbarra
Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale
Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale

di Claudio Ernè

Ha 81 anni, la gamba destra gli è stata amputata. È stato operato di cancro al colon e le scorie del suo metabolismo finiscono in un sacchetto da cui non si può separare quasi mai. Ha subìto la frattura del femore della gamba sinistra, soffre di pancreatite cronica e di incontinenza urinaria, per cui deve usare il pannolone. La psoriasi gli ha inoltre procurato lesioni cutanee diffuse e il morbo di Parkinson gli fa tremare continuamente le mani.

Quest’anziano ieri ha dovuto faticosamente trascinarsi nell’aula del Tribunale appoggiandosi a due bastoni e con un amico accanto. Doveva rispondere in aula dell’accusa di truffa aggravata all’Inps e per dimostrare al giudice il proprio stato di salute più che precario ha scelto di presenziare all’udienza.

Il pm Maddalena Chergia lo ha rinviato a giudizio su segnalazione dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale che aveva ritenuto di presentare denuncia. L’anziano invalido aveva infatti chiesto di essere ammesso all’erogazione dell’indennità di accompagnamento riservata a chi ha necessita di una continua assistenza e non è capace di compiere gli atti quotidiani di vita. Questo prevede la legge.

La commissione medica di primo grado il 28 ottobre 2008 aveva detto «sì» alla richiesta e anche il giudizio di quella di secondo grado era stato favorevole. Ma qualche dubbio era insorto. I funzionari dell’Inps avevano sottoposto a verifica le due precedenti decisioni dei colleghi che con il loro assenso avevano dato il via libera all’erogazione di 480 euro mensili. «Lei non ci ha comunicato tutte le variazioni delle sue condizioni di salute intervenute tra la prima e l’ultima visita. Ha cercato di truffarci procurandosi l’ingiusto profitto a nostro danno».

Ieri il difensore, l’avvocato Andrea Frassini, ha esibito al giudice Massimo Tomassini una lunga serie di certificati medici che provano il più che precario stato di salute dell’anziano imputato. Altri ne esibirà nella prossima udienza per completare il quadro clinico di chi, con il progredire ineludibile dell’età, difficilmente potrà guarire e svincolarsi da un aiuto tanto costante quanto premuroso. Nei certificati finora esibiti si legge che il Parkinson gli procura un grave impedimento ai movimenti fini. In sintesi non può accendere il fornello per preparare il caffè e tantomeno può versarlo quasi bollente in una tazza. Gli esiti della frattura del femore e la mancanza della gamba destra, rimpiazzata da una protesi, lo costringono all’uso di stampelle o bastoni. Non può farsi la barba da solo e talvolta ha difficoltà a maneggiare forchetta e cucchiaio. Non può sminuzzare col coltello la carne. Difficilmente può affrontare scalini o rampe o entrare da solo in doccia o in una vasca da bagno. La psoriasi lo tormenta, lo costringe a cambiarsi d’abito più volte al giorno per evitare problemi di igiene personale, innescati anche dall’uso imprescindibile del pannolone.

«Il mio cliente non può vivere da solo, ha bisogno costante di aiuto e assistenza» ha ribadito ieri l’avvocato Andrea Frassini, più che convinto che l’ottantunenne accusato di truffa aggravata abbia chiesto all’Inps solo ciò che spetta per legge a tutti gli invalidi totali che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. «Due commissioni mediche hanno affermato la necessità di un’assistenza continua. Il suo stato fisico è in costante peggioramento, basta osservarlo per capirlo...»

L’anziano, al termine dell’udienza peraltro interlocutoria, ha percorso faticosamente il corridoio del secondo piano del palazzo di Giustizia. Doveva raggiungere l’ascensore più vicino che lo avrebbe portato con l’anziano amico che lo assisteva fino al sotterraneo, separato dal marciapiede di via del Coroneo da cinque o sei scalini. Con due bastoniha affrontato barcollando il dislivello, lui, l’uomo che secondo la Procura ha voluto truffare l’Inps puntando sulle sue condizioni di salute.

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