Galluccio (M5S): «Se vinciamo alle regionali stop alla terza corsia»

Il candidato governatore dei grillini sfida Tondo e Serracchiani: «Pronti a tagliarci lo stipendio e a bloccare le grandi opere, A4 compresa»
Udine 21 febbraio 2013 grillini gruppo candidati Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 21 febbraio 2013 grillini gruppo candidati Copyright Petrussi Foto Press /turco

TRIESTE. Da terzo incomodo a possibile vincitore. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito in Friuli Venezia Giulia e il suo candidato alla presidenza della Regione, Saverio Galluccio, si trova a guardare negli occhi Renzo Tondo e Debora Serracchiani quando ci si affaccia al rettilineo finale delle regionali di aprile. Ma, assicura il candidato presidente (o portavoce, per dirlo alla “grillina”), nulla cambia nell'approccio al rush finale della campagna elettorale.

Galluccio, siete il primo partito del Friuli Venezia Giulia e questo la proietta come serio antagonista di Tondo e Serracchiani. Cambiano le prospettive?

Assolutamente no. Conoscevamo le potenzialità della nostra politica onesta e fatta con spirito di servizio. Abbiamo fatto della coerenza e della trasparenza le nostre parole chiave e così sarà anche in questa campagna elettorale che noi abbiamo iniziato già qualche mese fa. Continueremo a organizzare incontri e assemblee, serate informative per ascoltare le idee dei cittadini per un programma in continua evoluzione.

Cambierà qualcosa per Renzo Tondo e Debora Serracchiani...

Per loro sicuramente cambierà ma non è un problema nostro.

A questo punto l'obiettivo è vincere?

Per noi è importante proporre un cambio culturale, non è una questione di poltrone o di vincere o perdere; possiamo cambiare il Paese e la Regione anche senza vincere. Se anche dovessi arrivare terzo e non entrare in Consiglio ma dovessimo portare una decina di consiglieri sarebbe già un dato positivo anche se ovviamente più fari accendiamo e meglio è. Ma dove ci siamo si lavora meglio anche se siamo all'opposizione perché votiamo le idee e non in maniera ideologica.

Eventuali “inciuci” romani che vi escludessero potrebbero aumentare il malcontento e favorirvi?

Il malcontento è diffuso ma credo sia riduttivo considerare il voto al Movimento 5 Stelle un mero voto di protesta. Anzi, se la politica non prende coscienza che il nostro risultato è dovuto al nostro dialogo continuo con i cittadini, continueremo a crescere. Il nostro successo non è il 27% in regione, quanto il fatto che quando organizziamo gli incontri le sale sono sempre piene: la gente vuole farsi sentire ed essere ascoltata.

Finora Tondo e Serracchiani hanno fatto campagna elettorale senza tener conto del M5S. Si aspetta ora un fuoco incrociato contro di voi?

Probabilmente ci sarà anche se in realtà ci copiano le idee, ma non sono geloso... Personalmente non intendo entrare in beghe tra candidati anche se, nel dire cosa intendiamo fare, non faremo sconti nel sottolineare cosa non è stato fatto.

Un esempio?

I costi della politica. Sia con Illy che con Tondo non è stato fatto praticamente nulla se non la riduzione dei consiglieri che è stata un mossa elettoralistica che fa risparmiare solo 2 milioni all'anno riducendo la rappresentanza. Ma i cittadini vogliono che la classe politica sia da esempio, che non chieda sacrifici e poi remi dall'altra parte.

Ci sarà una corsa ai voti dei montiani da parte di centro-destra e centro-sinistra?

Facciano quello che vogliono, sinceramente non mi interessa. Noi lavoriamo per andare a governare la Regione, non per comandare. E lo abbiamo già fatto: a Parma abbiamo guadagnato 8 punti, in Sicilia il presidente Crocetta parla di '7 stelle' riconoscendo il nostro contributo a un governo che non ha la maggioranza.

Anche in Friuli Venezia Giulia vi ridurrete lo stipendio da consiglieri?

Certamente. Lo porteremo a 2.500 euro al mese, rinunceremo al vitalizio e all'indennità di fine mandato oltre al rimborso elettorale che ammonterebbe a circa 500 mila euro. E ogni sei mesi valuteremo se cambiare il capogruppo per evitare concentrazione di potere ed evitare poltrone occupate ad libitum. È tutto contenuto nella lettera d'intenti che i candidati hanno già firmato.

Costi della politica a parte, quali sono gli altri punti principali del programma?

Entro la prossima settimana proporremo una trentina di punti e faremo votare ai cittadini sul nostro sito quali sono le priorità. Per quanto mi riguardo considero fondamentale riappropriarci dei beni comuni, penso ad acqua, energia e servizi pubblici, la messa in sicurezza del territorio, lo sviluppo dell'agricoltura e il no alle grandi opere, a partire dalla terza corsia della A4.

Come pensate di interrompere il processo di realizzazione della terza corsia?

Onestamente non lo so. Immagino che ci saranno colpi di coda su nomine e atti per condizionare chi sarà chiamato a governare la Regione da aprile e non so dire adesso cosa ci troveremo di fronte se toccherà a noi. Sulla A4 di sicuro faremo il possibile per bloccare un'opera che comporterà un indebitamento mostruoso così come altre opere, penso ad esempio alla Cittadella della Provincia di Udine, un project financing da 38 milioni. Vogliamo mettere al primo posto le persone e i bisogni dei cittadini.

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