Gallina legata nel bagno della scuola, tutti puniti per la bravata al Fabiani
TRIESTE.Una scoperta che ha lasciato di stucco studenti e insegnanti dell’istituto tecnico per geometri “Max Fabiani”. In uno dei bagni del primo piano è stata trovata nella mattinata di ieri, venerdì 31 gennaio, una gallina: la povera bestiola aveva le ali e il becco legati con del nastro adesivo. Una “ragazzata” di pessimo gusto.
La dirigente scolastica Tiziana Napolitano non ha esitato a far scattare subito una prima conseguenza disciplinare: sospensione punitiva di uscite e viaggi di istruzione per tutti, quantomeno fino a quando il responsabile (o i responsabili) troverà il coraggio di confessare. Un segnale forte a studenti e famiglie. C’era tanta amarezza, ieri, al “Fabiani” tanto più in considerazione del fatto che l’istituto ha sempre mostrato particolare sensibilità nei confronti di tematiche come il rispetto degli animali e il problema dei maltrattamenti, anche sotto il profilo dell’attività formativa.
«Quello che è successo va contro tutto ciò che cerchiamo di insegnare ogni giorno, non solo per quanto riguarda il rispetto degli animali. È un episodio da non minimizzare – ha sottolineato la dirigente –. Possiamo fidarci di tutti i nostri studenti? Evidentemente no, e anche per questo ho deciso per ora di bloccare uscite e viaggi di istruzione visto che a quanto pare non possiamo dare la totale garanzia di un comportamento adeguato. Spero che anche le famiglie non restino insensibili».
«Siamo decisi a individuare i responsabili – ha aggiunto –. Mi aspetto che chi ha portato la gallina a scuola e l’ha legata in quel modo si faccia avanti. Altrimenti procederemo con una denuncia penale contro ignoti».
A scoprire la gallina nel bagno sono stati alcuni alunni del primo anno che hanno avvertito i bidelli. Poi la bestiola è stata portata alla sede dell’Enpa dove è stata sottoposta a una visita veterinaria. Le condizioni di salute erano tutto sommato buone. Resterà ospite della struttura che offre spazi anche per i volatili. Non aveva segni di riconoscimento e dunque non si sa a chi appartenga e se sia stata rubata da chi poi l’ha portata al “Fabiani”.
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