Raddoppio della galleria di Muggia, il comitato solleva il rischio vibrazioni per il Tor medievale
Assemblea con 200 residenti per fare il punto sulla protesta. Evidenziata la presenza di una profonda fenditura sulle mura
Dopo il ricorso al Tar, il rischio che le ultime tracce della Muggia medievale vengano minate dal raddoppio della galleria. Si aggiunge anche la tutela del patrimonio storico alle argomentazioni del Gruppo alternative galleria, che in sala Millo ha riunito circa 200 cittadini per un aggiornamento sulla mobilitazione del comitato.
Hanno partecipato all’incontro, oltre ai due portavoce del Gruppo, Sergio Norbedo e Piero Metullio, Sergio Filippi, capogruppo in Consiglio comunale del Comitato Noghere, che ha introdotto i lavori, Jacopo Rothenaisler, di Impronta Muggia, che ha analizzato le carenze del progetto di raddoppio e le alternative, Roberto Linari, geofisico esperto in rilievo e analisi delle vibrazioni indotte agli edifici, che ha affrontato proprio il tema vibrazioni e le criticità ad esse connessi.
Proprio Linari ha richiamato i rischi legati alla presenza di svariati edifici lungo il tracciato, a distanze anche minori di 10 metri dalla sorgente di scavo, di monumenti come il Tor, unica superstite tra le torri medievali che cingevano Muggia, che presenta già delle criticità compresa una profonda fenditura all’apparato murario.
Nei pressi sono situati anche la chiesa di San Francesco e il castello. Edifici che potrebbero risentire, secondo Linari, dell’attività di perforazione per il consolidamento del sottosuolo. A proposito di vibrazioni, i relatori hanno nuovamente ricordato che al momento non ci sono certezze riguardo la stipula di assicurazioni da parte del Comune a copertura dei residenti per eventuali danni agli edifici che si dovessero verificare.
Rothenaisler ha ricordato come l’opzione zero non sia stata presa in considerazione dalla giunta Polidori. Opzione che avrebbe previsto un intervento di riqualificazione dell’attuale galleria, l’eliminazione del semaforo, l’uso di mezzi del trasporto pubblico più dimensionati all’utenza media delle linee 7 e 27 – sono 7 gli utenti medi a corsa – che con appositi mezzi elettrici più piccoli e adatti alla bisogna, potrebbero agevolmente attraversare le rive del Mandracchio, che si potrebbero pedonalizzare in certi giorni e momenti dell’anno. Rothenaisler ha anche sottolineato che, qualora il raddoppio venisse portato a termine, il limite di peso dei mezzi transitanti sarebbe, come da progetto di fattibilità tecnico-economica, inferiore alle 7,5 tonnellate.
Norbedo ha affrontato invece la questione degli attraversamenti pedonali che, da quattro, diventeranno tre e che saranno semaforizzati e dell’inadeguatezza della viabilità provvisoria temporanea, evidenziando anche la fragilità del territorio muggesano, con la questione Fugnan alla finestra. Metullio ha invece spiegato i motivi che hanno portato il Gag a presentare ricorso al Tar.
A margine dell’incontro Filippi si è detto soddisfatto: «Vedere la sala piena di cittadini di Muggia fa molto piacere. Abbiamo fatto quello che il sindaco Polidori ha sempre evitato di fare, e cioè spiegare in maniera diretta e senza filtri alla cittadinanza, quella che è la verità sul raddoppio della galleria, un’opera inutile e impattante per tutta Muggia e non solo per quelli che abitano pochi metri sopra lo scavo. In conclusione viene da dire che la prima opzione per un’amministrazione pubblica che vuole realizzare un’opera sarebbe quella di non fare l’intervento, cercando invece di far meglio funzionare l’esistente». —
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