Galleria d’arte a Monfalcone: per la nuova gestione una sola offerta in Comune
Bando da 515 mila euro: in attesa del nome il sindaco promuove la cooperativa Socioculturale
MONFALCONE Chi entra nella Galleria comunale d’Arte contemporanea e al Museo della Cantieristica, nel Centro giovani Innovation Young e nella Biblioteca comunale è accolto e si interfaccia con lavoratori del settore culturale esperti e appassionati. In larga misura, se non del tutto, non dipendenti del Comune di Monfalcone, titolare dei quattro contenitori culturali, ma della Cooperativa socioculturale di Mira (Venezia), il cui contratto con l’ente locale è in scadenza.
La gara d’appalto per la stipula di un accordo quadro per la gestione dei medesimi servizi nel prossimo biennio e rinnovabile per altri due anni (più eventuale proroga tecnica di 6 mesi) è in dirittura d’arrivo. Il tetto massimo di spesa per erogare i servizi necessari allo svolgimento delle attività richieste è di 515 mila euro l’anno (Iva esclusa) e finora la spesa si è sempre mantenuta inferiore.
Il Comune ha ricevuto una sola offerta (e se sia quella della Socioculturale non viene confermato, perché la procedura è ancora in corso), ma, come sottolinea il segretario generale del Comune Luca Stabile, nel capitolato è stata inclusa la clausola sociale per far sì che un eventuale nuovo soggetto dia continuità occupazionale alle persone ora impiegate e che sono 14 in totale. A differenza di altri settori quello dei servizi culturali (in cui rientrano anche quelli di sala del teatro Comunale, appaltati lo scorso anno all’Arteventi di Udine, o quanto ruota attorno alla Rocca, oggetto di un altro affidamento) non sembra però destinato a una “internalizzazione” da parte dell’ente locale, che pure ha proceduto a una consistente stabilizzazione di posti di lavoro negli ultimi tre anni, con un’azione che sta proseguendo.
«Abbiamo effettuato e continueremo a effettuare concorsi per attività e funzioni proprie dell’ente – spiega il sindaco Anna Cisint –, mentre per funzioni altamente specializzate e che, d’altro canto, richiedono pure una flessibilità di orario, agilità nella gestione e garanzia di apertura delle strutture, continueremo a utilizzare cooperative come la Socioculturale».
La realtà veneta ha lavorato molto bene finora, offrendo, inoltre, secondo il sindaco, «la possibilità a giovani del territorio di crearsi una professionalità elevata in ambito culturale: persone che hanno portato la loro preparazione e passione, consentendo di far crescere i servizi culturali del Comune». Al momento la Socioculturale, oltre alla coordinatrice, impiega quattro addetti nella Biblioteca comunale, due al Centro giovani, tre alla Galleria comunale d’Arte contemporanea e quattro al MuCa. Con un altro accordo quadro, sempre con la Socioculturale, sono invece impiegate un totale di 11 persone, di cui 4 in cessazione, due impiegate alla Rocca e due collegate alla progettazione europea e il cui costo è stato coperto proprio dai fondi Ue ottenuti dal Comune.
In vista c’è invece un concorso per l’assunzione di tre operai per i servizi tecnici, ma anche per la stabilizzazione di altri posti di lavoro.
«La tendenza è quella di stabilizzare il personale ed eliminare il precariato», conferma il segretario generale. La linea pare sarà applicata nel medio periodo anche rispetto al personale dipendente dei nidi comunali nel momento in cui andrà in quiescenza.
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