Galleria Bombi, ottocento firme per il “no alle auto”
GORIZIA Ottocentotrentacinque firme raccolte. Che si traducono in 801 “no” alla riapertura al traffico di Galleria Bombi e soltanto 34 “sì”.
A presentare gli esiti dell’iniziativa l’architetto Fabia Cabrini in una conferenza stampa piuttosto affollata di esponenti di centrosinistra: dalle due sorelle Fasiolo (Adriana e Laura) a Alessandra Zanella di “Percorsi goriziani”, dal movimentista Stefano Cosolo ad Andrea Picco del Forum, al dem Marco Rossi.
C’era anche l’ex sindaco Vittorio Brancati che ha ascoltato, in silenzio, gli esiti della raccolta di firme. Tutto è nato, «in sordina e praticamente soltanto con il passaparola», durante la rassegna “Open studi aperti” organizzata dall’Ordine degli avvocati nello scorso mese di maggio al Trgovski Dom. «In due mesi, dal 24 maggio al 25 luglio, sono state raccolte 835 firme, soprattutto nei locali commerciali attorno alla piazza - parole di Fabia Cabrini -. Importante anche l’apporto di un gruppo di persone che ha collaborato fattivamente alla raccolta delle firme».
E il risultato è stato schiacciante perché il 96% dei goriziani coinvolti ha detto sostanzialmente che non è «cosa buona e giusta» realizzare una strada che spezzi in due la piazza per farci passare le auto in uscita dal tunnel. «Le trasformazioni territoriali - il monito dell’architetto - vanno condivise, sono costose e non possono durare come un gatto in tangenziale. Non si può “fare e disfare” con leggerezza a distanza di pochi anni un’area pubblica costosa, sprecando denaro pubblico».
Ma non si tratta solamente di un “no” fine a se stesso. Perché ci sono anche le proposte alternative. «Questo è un segnale da raccogliere per avviare e condividere con i cittadini la trasformazione della città con più aree pedonali e ciclabili. Un percorso - spiega Cabrini - che molte città hanno già provato. E perché non si potrebbe fare anche a Gorizia? Magari partendo proprio da piazza Vittoria? Tre cose si dovrebbero fare: mantenere l’isola pedonale e la chiusura al traffico della galleria Bombi; trasformare il tunnel in un percorso per pedoni e biciclette affinché diventi una piacevole passeggiata e un’attrazione per i turisti; costruire nei dintorni un parcheggio multipiano». Già, perché quello dei posti-auto nelle vicinanze immediate del salottino cittadino è un problema annoso, rimasto irrisolto.
L’architetto Cabrini lancia, dunque, un appello forte all’amministrazione comunale e al sindaco Rodolfo Ziberna affinché ci sia un ripensamento. Anche per contribuire alla lotta all’inquinamento. «Con questa comunicazione - ha scandito chiaramente - si chiude una fase, la prima. Ma una seconda potrebbe iniziare per raccogliere firme in tutti i quartieri cittadini e conoscere così il punto di vista di un maggior numero di persone sulla questione».
Contributi sono stati portati anche dagli esponenti politici presenti in piazza, i quali - con diverse sfumature - hanno puntato il dito contro le «poche e non connesse» piste ciclabili presenti in città che rendono la vita impossibile e pericolosa a chi vuole muoversi in sella a una due ruote.
In attesa delle risposte dell’amministrazione comunale agli esiti della petizione, il sindaco Rodolfo Ziberna più volte ha difeso la scelta. «Questa decisione - spiegò qualche tempo fa - va inserita in un progetto più ampio di rilancio di Gorizia che comprende diversi interventi collegati fra loro. È necessario rivedere tante cose e progettare una città dove il rilancio economico si sposi con la valorizzazione delle eccellenze». —
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