Galleria Bombi lordata dai writers
Il tunnel sta diventando terra di nessuno: scritte con spray e pennarelli. Abortiti i progetti di rilancio
galleria Bombi lordata dai writers (Bumbaca)
GORIZIA Il “maquillage” voluto dal Comune doveva coincidere con la rinascita di Galleria Bombi. Il tunnel, da luogo buio, inospitale, triste sarebbe dovuto diventare un’area “vivibile”, usufruibile e soprattutto ordinata. Le pareti, durante l’operazione-restyling, vennero ricoperte in parte da lastre in metallo e vennero realizzati ex novo sia i marciapiedi sia l’illuminazione mentre la carreggiata fu rifatta in asfalto.
Ci fu anche l’inaugurazione con l’invito ai graffitari, rivolto dal sindaco e assessore ai Lavori pubblici Ettore Romoli, a sfogare le proprie ansie artistiche su dei pannelli installati proprio a questo scopo. «Lasciate stare le pareti del tunnel, per favore», il succo del suo ragionamento, del suo appello.
Ma la Galleria oggi è tornata ad essere alquanto... inospitale. I writers hanno ripreso (ahinoi) il comando delle operazioni lordando con lo spray e con il pennarello indelebile nero sia le pareti, sia le piccole grondaie bianche che attraversano l’intero tratto. Si va dalla politica all’humour nero, da parolacce a messaggi non proprio in favore delle forze dell’ordine e della polizia. Insomma, di tutto di più. E di artistico c’è davvero ben poco: quelle scritte alimentano la sensazione di abbandono.
Le scritte in Galleria Bombi (Bumbaca)
E a peggiorare la situazione ci sono le tantissime infiltrazioni ai muri che rendono il colpo d’occhio ancora più triste. «Quello delle infiltrazioni è un problema che, purtroppo, avevamo messo in conto - spiegò qualche tempo fa il sindaco Romoli -. L’unica alternativa era di quella di ricoprire con dei pannelli metallici l’interno della Galleria nella sua interezza: non l’abbiamo fatto perché ciò avrebbe comportato un esborso notevole di denaro. Comunque, non è nulla di preoccupante: la stabilità della galleria non è minimamente compromessa dall’acqua».
A suo tempo (era il 2012), l’allora assessore comunale alla Cultura, oggi consigliere regionale, Rodolfo Ziberna presentò il suo progetto di utilizzare il tunnel anche in chiave turistica trasformandolo in un elemento di attrazione: la sua volontà era di realizzare, al suo interno, una sorta di museo virtuale collocando degli speciali proiettori che avrebbero dovuto trasmettere sulle pareti della galleria stessa immagini sulla storia della città ma anche, in futuro, di opere d’arte, quadri, etc. «L’ideale sarebbe riuscire a preparare già qualcosa per Natale, in concomitanza con la riapertura pedonale della galleria - sottolineò Ziberna - e lavoreremo per questo ma se ciò non fosse possibile perseguiremo comunque questo progetto. L’idea è di sistemare sul soffitto cinque proiettori che proporranno sulla parete di sinistra immagini e cenni storici della città. Verranno riprodotte antiche mappe, fotografie del ponte romano e dei luoghi storici simbolo di Gorizia, oltre a una serie di didascalie in più lingue. L’augurio è di riuscire a realizzare il progetto, se non a dicembre, a gennaio».
Ripetiamo: era il 2012. E quel suggestivo progetto è rimasto (purtroppo) lettera morta.
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