Fvg Strade invade il campo delle Province
TRIESTE. Fvg Strade, che Debora Serracchiani intende confermare e rafforzare, sarà il “totem” della viabilità in Fvg. Sostanzialmente il gestore unico delle strade regionali, pure di quelle sotto il controllo, oggi, delle Province. E pazienza se si dovrà andare al braccio di ferro, la decisione, fa capire chiaramente la governatrice, è presa. Le parole di Serracchiani
La presidente della Regione, nella settimana in cui, a Trieste al convegno promosso dal nostro giornale, ribadisce la strategicità delle infrastrutture, fa chiarezza sul futuro della società delle strade partecipata al 100% dall’amministrazione pubblica. «Intendiamo tenere Fvg Strade, farla funzionare e farle acquisire anche la competenza sulle strade provinciali».
La società
La società è stata costituita in forza del combinato disposto delle leggi regionali 22 e 23 approvate il 20 agosto 2007, che hanno autorizzato la Regione a costituire un ente a capitale interamente pubblico avente per oggetto sociale esclusivo la progettazione, la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di opere di viabilità.
Il progetto
Nelle intenzioni chiarite da Debora Serracchiani si tratterebbe dunque di aggiungere, ai circa mille chilometri già gestiti, gli oltre 2mila chilometri che sono invece di competenza delle quattro Province. Un progetto del resto già delineato nel programma di governo del centrosinistra, lì dove si legge che «le strade regionali dovranno essere gestite in modo da superare le attuali divisioni provinciali». E, ancora più specifico, «la missione di Fvg Strade sarà quella di soggetto unico per il governo del settore, mentre il suo il programma verrà ripensato in termini di dotazioni finanziarie e di priorità, prestando attenzione ai collegamenti tra aree produttive, porti e strutture logistiche, alla sicurezza degli attraversamenti e alla tutela dei luoghi e del paesaggio».
L’approvazione di Santuz
Un’impostazione che trova Giorgio Santuz, il presidente in carica, assolutamente d’accordo: «Unificare il sistema stradale non autostradale è senz’altro un progetto utile sul fronte della semplificazione e dell’efficienza del servizio». E proprio su questo fronte, aggiunge l’ex ministro, «ci siamo già mossi per quando riguarda le autorizzazioni dei trasporti eccezionali. Intendiamo farle rilasciare da un unico sportello, superando la frammentazione tra noi, Province e Autovie Venete». Dopo di che, questione anche di poltrone, le Province potrebbero alzare le barricate. Ultima resistenza prima di essere cancellate. Si vedrà.
Il rinnovo del Cda
Un’altra questione è con quale dirigenza Fvg Strade lavorerà per la riforma. Il consiglio di amministrazione ha appena approvato il bilancio. E Giorgio Santuz, senza snocciolare i numeri prima del via libera del socio Regione, fa sapere che i conti sono a posto, «non c’è nessuna perdita, anzi siamo in leggero attivo». A fine giugno è prevista l’assemblea per l’approvazione dell’esercizio finanziario 2012 e per il rinnovo delle cariche di un consiglio di soli tre membri: con il presidente Santuz ci sono la vice Arianna Dreossi, quota Lega Nord, e Andrea Mansutti, Udc.
Gli ultimi numeri
Nell’ultimo bilancio approvato, quello del 2011, la società ha fatto registrare un utile netto di 589.295 euro, il risultato migliore dall’inizio dell’attività. Nel corso di quell’anno, la Regione ha trasferito risorse per complessivi 40 milioni di euro, interamente investiti per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per lavori sulla rete, realizzati sia attraverso affidamenti esterni, sia utilizzando personale dipendente. La società contava su un capitolo di ricavi propri pari a 2,2 milioni, derivanti dai diritti per i trasporti eccezionali (561 mila 707 euro), da licenze e concessioni (981 mila 80 euro) e dalla pubblicità (479 mila 579 euro). Il valore della produzione (cioè i ricavi caratteristici derivanti da trasferimenti e risorse proprie) nel 2011 ha raggiunto i 44 milioni 49mila e 18 euro, con un incremento, rispetto al 2010, del 10%.
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