Fvg, Serracchiani e i “grandi decisori” alle prese con il rebus candidature

La presidente ha convocato ieri a Udine i “big” del Pd. Tra i presenti Bolzonello, Grim e Cosolini. Non c’era Rosato. Iacop, in missione a Roma, il convitato di pietra. Rinviata la segreteria regionale

TRIESTE. Nemmeno il tempo di metabolizzare la conferenza programmatica di Napoli e Debora Serracchiani convoca una riunione ristretta, tenutasi ieri a Udine per riattizzare il caminetto dei grandi decisori del Pd. È infatti un nucleo circoscritto a confrontarsi sul modo migliore per giungere prima all’annuncio del mancato bis della governatrice e poi al processo con cui il Pd sceglierà fra i due candidati alla successione: Sergio Bolzonello e Franco Iacop.

Nel capoluogo friulano si ritrovano così Serracchiani, lo stesso Bolzonello, la segretaria regionale Antonella Grim, l’ex sindaco di Trieste Roberto Cosolini, l’ex presidente della Regione Renzo Travanut, il consigliere regionale Renzo Liva e il sindaco di Tricesimo Giorgio Baiutti.

Assenti Iacop ed Ettore Rosato: il primo in missione a Roma, il secondo impegnato per la campagna in Sicilia.

E il convitato di pietra è proprio Iacop. Oggi il mare sembra infatti più mosso di qualche giorno fa, quando il passaggio di testimone con Bolzonello sembrava scontato e benedetto sia dalla presidente che da Rosato. Ma il nervosismo in casa dem sale, dopo la decisione di Iacop di dichiararsi interessato alla competizione interna. Il presidente del consiglio si era più volte detto pronto a mezza voce, con un atteggiamento considerato dai dem come il modo di battere un colpo per garantirsi un seggio sicuro in parlamento.

Dopo le dichiarazioni rilasciate al Piccolo e le riunioni degli “amici”, il passo viene tuttavia ritenuto ora qualcosa di più di un tattico bluff, davanti al difficile incastro fra poltrone e aspirazioni individuali creato dal Rosatellum. Per risolvere la grana bisognerà garantire un seggio sicuro, ma ciò impedirebbe la ricandidatura di Francesco Russo al Senato o richiederebbe di presentare Rosato o Serracchiani in un collegio fuori regione. Rebus complesso, che si intreccia con le preoccupazioni di una parte dei dem friulani, poco convinti della spendibilità del nome di Bolzonello per vincere le frizioni fra territori e le resistenze di Mdp all’alleanza.



Il caminetto ha parlato anche della convocazione della direzione regionale del partito, dove Serracchiani potrebbe dare l’annuncio della rinuncia al bis. Le date più probabili sono al momento quelle di venerdì 10 o lunedì 13, le prime utili dopo l’arrivo del treno di Renzi. Contrariamente a quanto inizialmente annunciato dal segretario nazionale, il convoglio arriverà in Fvg l’8 novembre, toccando i quattro capoluoghi. Fra i dem c’è chi ritiene che l’atteso discorso della presidente potrebbe avvenire in quell’occasione, sospinto magari dalla richiesta di Renzi di dare una mano a Roma, ma è più probabile che il tormentone si chiuda subito dopo.

La direzione non potrà comunque essere convocata più tardi del 14 novembre, quando Serracchiani partirà per un viaggio a New York organizzato per promuovere i prodotti del Fvg. Con la governatrice oltreoceano, potrebbe così cominciare quel dibattito interno, che dovrà essere risolto dall’assemblea regionale da convocare entro fine novembre, con l’auspicio che la questione possa essere risolta senza pericolose primarie interne, che potrebbero rimettere in moto anche l’orlandiano Cristiano Shaurli, sostenitore di Bolzonello ma rappresentante di una sinistra dem che non potrebbe rimanere a guardare.

Le notizie si rincorrono durante la giornata, in cui avrebbe dovuto in realtà tenersi la segreteria regionale allargata. Quest’ultima è stata tuttavia rinviata già sabato da Grim, con la scusa di una riunione più urgente. Dall’ora di pranzo comincia a circolare la notizia del caminetto e alcuni membri della segreteria vanno su tutte le furie. Fra di loro, c’è chi nota che «è inutile parlare di scelta affidata agli organi di partito se poi i giochi si fanno nei caminetti. Mi pare che il partito conti poco: questa situazione sta diventando un far west».

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo