Fvg, scatta la tassa di soggiorno. Paletti per i comuni “ricchi”
TRIESTE. Le linee guida erano già presenti in legge. Ma la giunta, all’ipotesi tassa di soggiorno nei comuni della regione, aggiunge ora il regolamento imponendo il paletto dell’«intesa», così la chiama Sergio Bolzonello, nel caso delle località turistiche più ricercate, quelle che incasserebbero oltre 50mila euro all’anno. Se vorranno introdurre l’imposta, dovranno concordare con le associazioni di categoria e PromoTurismo Fvg il piano dei reinvestimenti, compreso il dettaglio delle iniziative da finanziare.
I paletti Con la riforma del turismo dello scorso novembre il Fvg aveva messo a disposizione delle amministrazioni comunali uno strumento che l’assessore assicura essere «completamente diverso da quello di altre parte d’Italia». Il motivo? «La garanzia sull’utilizzo delle risorse». Nel regolamento approvato ieri in via preliminare dalla giunta, su proposta anche dell’assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, premesso che la legge 21 già fissa il range - la tassa di soggiorno potrà andare da 0,5 a 2,5 euro per pernottamento -, si entra nel merito della suddivisione delle entrate: il gettito finanzierà per almeno il 35% investimenti finalizzati a migliorare l'offerta turistica e la sua fruibilità e per un altro 35% minimo servizi e interventi di promozione dell'offerta turistica dei territori.
Scelta a Comuni e Uti A poter prevedere la misura, che rimane facoltativa e che potrà essere applicata solo a determinate strutture ricettive (la decisione spetterà ai consigli comunali) saranno i comuni con più di 30mila residenti, i comuni turistici (come definiti dalla legge regionale 26/2014) e le Uti per i comuni che ne facciano richiesta. La delibera di ieri è conseguenza dello sblocco degli aumenti di tributi e addizionali disposto a livello statale. «Ci siamo subito attivati per consentire ai comuni libertà di scelta - fa sapere ancora Bolzonello -, cercando però di rendere maggiormente coerente il quadro normativo, rispetto al modello nazionale, per consentire un migliore utilizzo delle risorse».
Revisori dei conti Su proposta di Panontin la giunta ha poi approvato le modifiche al regolamento per l’iscrizione all’elenco dei revisori dei conti degli enti locali. La nomina del presidente del collegio, vi viene precisato, spetterà al consiglio comunale o all’assemblea dell’Uti. Approvato pure il regolamento per l'assegnazione del fondo eventi straordinari. Nomine sanitarie La giunta è quindi intervenuta su un paio di nomine in sanità. Dal prossimo 1 ottobre il direttore centrale della direzione Salute Adriano Marcologno sarà il nuovo dg dell’Asui di Trieste, mentre Antonio Poggiana, già direttore amministrativo dell’azienda 2 Bassa friulana, ne diventerà dg. Gli incarichi, su proposta di Maria Sandra Telesca, dureranno fino al 31 dicembre 2020. Marcolongo prenderà il posto di Nicola Delli Quadri, che ha rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età. Poggiana sostituirà invece il dimissionario Giovanni Pilati. «Per la gestione delle due aziende - spiega Telesca dopo aver ringraziato gli uscenti -, in una logica di continuità sono state scelte due figure professionali di assoluto spessore, che hanno acquisito profonde e consolidate competenze ed esperienze dirigenziali, e garantiscono quindi la capacità di governare organizzazioni complesse, proseguendo nell'attuazione della riforma sanitaria». Per il dopo Marcolongo, anticipa l’assessore, si opterà probabilmente per una soluzione interna. Il nome è quello di Franco Sinigoj, direttore dell’Area risorse umane ed economico-finanziarie della direzione centrale.
Ecomusei Su proposta di Gianni Torrenti la giunta istituisce infine a Fagagna un nuovo ecomuseo, il Cavalîr, il settimo dopo quello delle Acque del Gemonese (Gemona, frazione Ospedaletto), Lis Aganis-ecomuseo delle Dolomiti Friulane (Maniago), Val Resia (Resia), I Mistirs (Paularo), Territori-Genti e memorie tra Carso e Isonzo (Ronchi dei Legionari) e Val del Lago (Pontebba).
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