Fvg, manovra finanziaria da quattro miliardi
TRIESTE. Salute, economia, lavoro, infrastrutture, autonomie locali. Francesco Peroni cita i pilastri della manovra 2017 approvata in via preliminare dalla giunta regionale. Nel dettaglio, su proposta dell’assessore alle Finanze, l’esecutivo ha dato il via libera ai ddl di Stabilità e del Bilancio di previsione 2018-20. Lo stanziamento, in linea con gli anni precedenti, supera i 4 miliardi di euro, oltre la metà dei quali riservati al settore socio-sanitario. Già lunedì ci sarà il confronto con le parti sociali, martedì mattina invece toccherà al Cal esaminare il testo, che verrà poi varato definitivamente dalla giunta nel pomeriggio e il giorno dopo depositato in Consiglio regionale. Dal 27 novembre via ai lavori in commissione, con approdo in aula il 13 dicembre e voto finale il 15.
È l’ultima Finanziaria della legislatura. «Anche questo disegno di legge di Stabilità conferma la base significativa delle nostre risorse per affrontare il 2018 - rileva l’assessore -. Giunti alla quinta manovra possiamo registrare con soddisfazione che abbiamo tenuto i conti in ordine e dato stabilità alle nostre politiche, accompagnando riforme e dando continuità di azione con cifre del tutto ragguardevoli».
I macro-numeri iniziano con i 2,6 miliardi destinati a salute e welfare, in perfetta coincidenza con le poste assegnate nella corrispondente manovra dello scorso esercizio - si legge in un comunicato della giunta -, con ciò ribadendo la volontà di dotare il Servizio sanitario regionale di adeguati finanziamenti, non solo destinati alla spesa sanitaria corrente, ma anche a nuovi investimenti».
A seguire per importo il capitolo dedicato alle Autonomie locali. A Uti, Comuni e quel che resta delle Province (Udine) viene garantito quanto allocato nella manovra dell'esercizio precedente, in particolare con la conferma di uno stanziamento pari a complessivi 435 milioni, la cui quota, spiega la giunta, trova fondamento nell'applicazione della disciplina sulla finanza locale introdotta nel 2015. Come già nel 2017, pure con uno stanziamento in assestamento di bilancio di 13 milioni, si consentirà agli enti locali di beneficiare anticipatamente della compartecipazione di una quota rilevante dei tributi erariali che, oltre ad assicurare certezza delle entrate, consentirà di concretizzare strategie di sviluppo del territorio.
Quindi le Infrastrutture: assieme a Mobilità, Lavori pubblici e Edilizia è una voce da 360 milioni. Mentre per quel che riguarda l’economia, alle Attività produttive spettano 57,8 milioni e alle Risorse agricoli ne sono assegnati 48. Su Lavoro, Formazione, Istruzione, Università e Ricerca la giunta destina invece 70 milioni e su Cultura e Sport altri 60,5 milioni. Nell’elenco anche l’Ambiente (36 milioni), la conferma del sostegno alle famiglie per l’acquisto di carburante scontato (40 milioni), la messa in sicurezza della Protezione civile (9 milioni) e gli investimenti in montagna (4,7 milioni).
Sempre ieri la giunta ha poi sottoscritto, con i 18 presidenti, i patti territoriali delle Uti del Friuli Venezia Giulia, con conseguenti quote finanziarie (per quasi 13,6 milioni in totale) per la realizzazione di piste ciclabili, progetti di messa in sicurezza del territorio, culturali, ambientali, di riqualificazione viaria fino all'efficientamento energetico, valorizzazione in chiave turistica del territorio, recupero di fabbricati da destinare ad iniziative di ricettività e a favore dell'ecosostenibilità. Al Carso Isonzo Adriatico vanno 641.400 euro e al Collio Alto Isonzo 660.000, un fondo che, informa il presidente dell’Uti Rodolfo Ziberna «si declinerà in risultati significativi per il territorio, in particolare per la ciclabilità e lo sviluppo industriale e turistico».
È la «parte più innovativa della riforma degli enti locali», commenta la presidente Serracchiani, «un percorso compiuto assieme alle Unioni attraverso il quale sono stati individuati alcuni temi specifici di ogni singolo territorio sui quali si è fatto, insieme, un investimento triennale. Si tratta di risorse importanti che verranno utilizzate per ciò che serve». Dopo la concertazione tra Regione e periferia sulla base dell'Intesa per lo sviluppo regionale e locale, gli accordi individuano in modo puntuale sia gli interventi da realizzare sia l'ammontare delle risorse regionali per ciascuna delle Unioni tra Comuni.
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