Fvg, la strana alleanza che spinge De Toni

Russo e Agrusti in campo per il rettore dell’Università di Udine. Ipotesi gradita a Mdp e Cittadini. Rapporti stretti con Cecotti
Alberto Felice De Toni
Alberto Felice De Toni

Non solo Sergio Bolzonello. Dopo le rivelazioni sulla riunione segreta in cui Debora Serracchiani ha anticipato la scelta di non tentare il bis in Regione, si mette in moto il toto nomi sul futuro candidato del centrosinistra per il 2018. Il vicepresidente della giunta non scalda infatti i cuori di chi nella coalizione considera sconsigliabile andare alle urne con una personalità espressa dai partiti e in continuità con l’esecutivo uscente. Ecco allora che nei corridoi della politica viene richiamata l’ipotesi legata al rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni.

Il professore è considerato in diversi settori della maggioranza come la carta da giocare, qualora la trattativa su Bolzonello finisse per arenarsi, davanti alla freddezza di Mdp e Cittadini, fondamentali attori di un’alleanza che può avere speranza di vincere solo se ultracompatta.

De Toni potrebbe allora essere il punto di caduta, poiché risponderebbe alla richiesta di estraneità alla politica, con un’operazione in perfetto stile Illy, prescelto in quanto volto nuovo ma autorevole e culturalmente inserito nel solco del centrosinistra, sebbene senza tessere in tasca. L’ipotesi è vista di buon occhio dal senatore dem Francesco Russo, che da tempo non ne fa misteri, ma anche dal presidente dei Cittadini Bruno Malattia e dai bersaniani Carlo Pegorer e Ludovico Sonego.

Del rettore piacciono ad esempio l’estrazione cattolica e i buoni rapporti con la Chiesa friulana. Ottime inoltre le relazioni con la Cisl, il mondo scientifico e diversi settori di quello economico. Non sfugge poi la passata presidenza di Agemont e Telefriuli: la formazione di ingegnere gestionale e il ruolo di consulente per le imprese renderebbero De Toni un profilo credibile sul fronte dell’aggancio alla ripresa economica.

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Debora Serracchiani

Tanto che anche il presidente pordenonese di Unindustria, Michelangelo Agrusti, è dato fra gli sponsor: l’ex democristiano risponde che «gli industriali non si intrigano nelle cose della politica», ma non sfugge il suo ruolo nell’organizzazione della venuta a Trieste di Matteo Renzi, accolto proprio dal duo Agrusti-Russo, non appena sceso dall’automobile. Nella sua intervista, l’ex premier ha pure citato De Toni in un paio di passaggi e fra i dem qualcuno azzarda che possa finire come in Sicilia, dove Renzi ha spinto per il rettore di Palermo per superare l’impasse candidato.

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Deora Serracchiani


Al rettore non mancano relazioni nazionali importanti, come quelle costruite ai tempi della consulenza svolta per il ministro dell’Istruzione Fioroni, nell’ambito della riforma scolastica degli istituti tecnici. Il legame col dicastero non è mai venuto meno, grazie alle visite a Udine delle ministre Giannini e Fedeli. L’accademico padovano si tiene comunque più che defilato. Sa che il suo nome verrà giocato solo qualora i partiti non trovino un accordo su un candidato “politico”, ma ha già fatto sapere ad alcuni dem che non si tirerebbe indietro. Allo stesso tempo, però, sa di essere considerato una delle personalità più accreditate per raccogliere la guida della Conferenza dei rettori e non scalpita dunque per un posto al sole in Regione. Chi lo sostiene ritiene tornerebbe utile per allargare una coalizione in affanno e che nel 2013 ha vinto di un soffio: stretti ad esempio i rapporti con l’ex presidente Sergio Cecotti, con qualche possibilità di recuperare l’area friulanista alla causa del centrosinistra.

Secondo Pegorer «tutti conoscono le capacità professionali del rettore di Udine, persona che al pari di altri potrebbe dare un contributo per creare un centrosinistra diverso da quello che conosciamo. Dopo la quasi definitiva uscita di scena della presidente, apriamo il ragionamento sul programma, consci della necessità di introdurre elementi di cambiamento e discontinuità su programmi e persone, anche se non mi pare che il Pd stia mettendo in campo simile disponibilità». Se la contrarietà di Mdp su Bolzonello è nota, Malattia rifiuta di esservi accomunato: «Illazioni. Serve una consultazione fra i partiti che compongono l’attuale giunta e il Pd deve uscire dalla logica egemone, dimostrando volontà di dare spazio al civismo. Stimo comunque Bolzonello e credo sia la migliore espressione che il Pd può offrire».

Il presidente dei Cittadini non rinuncia però all’affondo: «Siamo l’unica vera lista civica del Fvg ed è difficile per noi non pensare a un candidato senza targa di partito, che possa raccogliere consenso in aree poco propense a schierarsi col Pd. De Toni? Sicuramente avrebbe al suo arco molte frecce. Intanto noto che non è un buon segnale che Serracchiani vada a Roma lasciando la partita ad altri, ma faremo di tutto per vincere».
 

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