Fvg, la corsa a ostacoli per un seggio a Roma

Fra limite di mandati e riposizionamenti pochi i posti blindati

Posti papabili in Parlamento. Non sarà più il paese di Bengodi con vitalizio assicurato in giovane età, ma il Parlamento continua a far gola a tanti. A chi l'ha già conquistato e a chi non c’è mai stato. Di legge elettorale non si parla più da un po’ e dunque i calcoli sono difficili senza regole certe, ma è evidente che vincere o perdere farà tutta la differenza del mondo.

Posti sicuri a Roma? Pochi. Quelli di Ettore Rosato, apprezzato capogruppo ai piani alti del Pd che non faticherà a ritrovare un seggio alla Camera; Debora Serracchiani, che a meno di sorpresone lascerà il Fvg direzione capitale; Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord che pare più interessato a un altro mandato nazionale che non alla difficile contesa in Regione; Sandra Savino, la forzista che bisserà la candidatura del 2013.


Sandra Savino
Sandra Savino


Futuro incerto. Per tanti altri il futuro politico è un’ipotesi, senza trascurare la variabile elezioni regionali che può mutare lo scenario complessivo. Chi è fresco di nomina romana ha ovviamente più chance. Nel Pd il senatore Francesco Russo fa il “pierino”, il partito non ha gradito vederlo in piazza accanto a Lorenzo Battista e Fedriga sull’area a caldo in Ferriera, ma il lettiano ora vicino al ministro Martina ha le sue carte da giocare.

Così come i renziani Paolo Coppola, Laura Fasiolo e Giorgio Zanin e l’orlandiano Giorgio Brandolin, tutti al primo mandato. Più difficile ce la possa fare Gianna Malisani, rimasta nel Pd ma su posizioni a volte molto critiche.

A cercare di infilarsi ci saranno anche l’ex sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop; il passo indietro certo è di Alessandro Maran (per limite di mandati) e di Tamara Blažina della minoranza slovena. Ci sono poi gli ex Pd Carlo Pegorer e Lodovico Sonego che con la casacca di Articolo 1-Mdp giocano in spazi meno agevoli, da dividere con l’ex grillino Lorenzo Battista e con un consigliere regionale a fine corsa, Mauro Travanut, che ci potrebbe provare.

Foto Bruni 02.09.15 On.Franceschini con Serracchiani e Cosolini in porto Vecchio
Foto Bruni 02.09.15 On.Franceschini con Serracchiani e Cosolini in porto Vecchio


Strada in salita pure per il centrista Gian Luigi Gigli, entrato a Montecitorio con una Scelta civica che non c’è più; per Serena Pellegrino, vicecapogruppo di Sinistra italiana alla Camera; e per gli altri due ex grillini del Fvg: il triestino Aris Prodani, nel Misto, non è salito su alcun carro, Walter Rizzetto, oggi nel gruppo di FdI, si trova in un partito che non farà i numeri del M5S e avrà la concorrenza di Luca Ciriani, 4 legislature in piazza Oberdan, pronto per il salto in Parlamento.

A crederci è anche l’imprenditore delle case di riposo Massimo Blasoni, il forzista udinese che si sta occupando delle comunali (per Palazzo d’Aronco, con Furio Honsell in uscita, si fanno i nomi di Vincenzo Martines a centrosinistra, di Pietro Fontanini e Alessandro Colautti a centrodestra, è in pista anche l’ex assessore di Illy Enrico Bertossi con un progetto civico). Blasoni ha stretto un sostanziale patto con Riccardo Riccardi (deciso a sfidare Sergio Bolzonello alle regionali, una corsa con M5S e, chissà, gli autonomisti di Sergio Cecotti) e può concretizzare un lugno sogno.

Per Fi, in corsa per le politiche o forse più per le regionali, anche Ettore Romoli, che ha più volte dichiarato di non considerare chiusa la carriera politica. Per la Lega Nord ecco invece Mario Pittoni, già a Roma dal 2008 al 2013. E poi i sindaci: quelli che hanno già completato il percorso (come Cosolini anche Renato Carlantoni a Tarvisio) e quelli che dovranno dimettersi con tre mesi di anticipo se volessero un seggio in Regione. Tra i papabili Francesco Martines (Pd) a Palmanova, Piero Mauro Zanin (Fi) a Talmassons e Paolo Urbani (centro) a Gemona, mentre Pietro Del Frate (Pd) va in scadenza nel 2018 a San Giorgio di Nogaro. E chi il seggio lo ha già cercherà di difenderlo. A partire, tra i dem, dal capogruppo Diego Moretti.

Qualche addio. Non mancherà anche qualche storico addio: oltre a Ciriani, saluteranno il Consiglio dopo vent’anni filati Bruno Marini e Claudio Violino.

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