Fvg, il Pd accelera verso il voto. Vertice sul post-Serracchiani

TRIESTE. Bocche cucite fino a tarda sera, ma il Pd ormai pronto al passaggio di consegne tra Debora Serracchiani e Sergio Bolzonello accelera. «Riunione organizzativa», filtra da fonte dem a proposito di un incontro di un paio d’ore a Udine alla presenza, oltre che di Bolzonello e Serracchiani, anche di Franco Iacop, Cristiano Shaurli, Antonella Grim, Renzo Travanut e Roberto Cosolini. Il tema forte all’ordine del giorno di un vertice (non l’unico, peraltro, negli ultimi dieci giorni) che i protagonisti della partita verso le regionali avrebbero voluto mantenere segreto? Realmente organizzativo, a quanto risulta. Confermando la linea della direzione regionale di una quindicina di giorni fa, il Pd tira dritto sul percorso programmatico, passaggio necessario a costruire il documento complessivo di legislatura da presentare agli alleati. Dopo, solo dopo, sarà il momento dei nomi della squadra da mettere in campo a sostegno di Bolzonello.

Come già emerso nel fine settimana, non è più un mistero che Serracchiani abbia informato in una riunione ristretta importanti esponenti del Pd della sua intenzione di candidarsi per il Parlamento e non per il bis in Regione. Con il vicepresidente pronto da un anno e la parte maggioritaria del partito, Serracchiani compresa, definitivamente convinta che debba toccare a lui, è ora necessario fissare l’iter con cui avvicinarsi al voto. E il programma, lo condividono tutti, è al primo punto dell’agenda. Fino a fine settembre, dunque, direzioni provinciali e circoli saranno impegnati nella stesura delle linee guida, su cui fare una sintesi a inizio ottobre.
A quel punto si entrerà nel vivo della questione alleanze, per quanto qualcosa già si stia muovendo alle due ali del Pd. Per resistere al vento favorevole al centrodestra, la maggioranza ha infatti ben chiara l’urgenza di allargarsi sia al centro che a sinistra. Un mix tra civismo ed esponenti come Furio Honsell e Loredana Panariti, l’uno in uscita dal Comune di Udine, l’altra dall’esperienza di Sel, che potrebbero rendere più agevole la corsa di Bolzonello. Se l’intesa Honsell-Bolzonello non è in discussione, con l’ex sindaco che sarà probabilmente la punta di diamante della sinistra in appoggio al vicepresidente della Regione, i tasselli civici della coalizione vanno invece ancora definiti.
Il nodo chiave è quello dei Cittadini, movimento molto cambiato da quando si schierò dalla parte di Riccardo Illy alle regionali 2003.
Negli auspici di Bolzonello, quella lista dovrà cercare, se non di tornare alle origini, almeno di rafforzarsi in modo da strappare voti decisivi al centro. Sullo stesso fronte si sta muovendo pure un gruppo di associazioni, del volontariato e non solo, che si sono battute per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale del dicembre 2016 e che, pur esterne al Pd, guardano ai democratici come partito di riferimento.
Non diventeranno necessariamente una civica del presidente, ma potrebbero dare un’altra spinta a Bolzonello nella fondamentale caccia ai moderati.
Tanto più importante se i dem non riuscissero a chiudere la trattativa più difficile, quella con Articolo 1-Mdp, il movimento degli scissionisti che insiste nel chiedere proposte politiche nette a tutela delle fasce deboli della popolazione e che, in loro assenza, potrebbero schierare un candidato alternativo come Mauro Travanut.
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